Nel vostro breve commento introduttivo all'articolo comparso su REPUBBLICA del 23/04/2020, a pag.33, con il titolo "I volontari della Brigata ebraica: 'Perché il 25 aprile è anche nostro' " di Simonetta Fiori, sostenete che le contestazioni alla Brigata ebraica sarebbero "di fatto avallate dall'Anpi". Questo è il contrario della verità. L'Anpi nazionale ha sempre condannato le contestazioni; l'Anpi di Milano inoltre manifesta da sempre la sua vicinanza e solidarietà alla Brigata Ebraica, tanto che il presidente Roberto Cenati subisce per questo da anni violenti attacchi e minacce perché "amico dei sionisti". Mi pare doverosa una rettifica. Cordiali saluti.
Luciano Belli Paci
Gentile Luciano Belli Paci,
Forse l'Anpi nazionale dovrebbe avere piu' controllo sulle varie sedi regionali e provinciali ma soprattutto dovrebbe impedire l'entrata nei cortei del 25 aprile di gruppi di facinorosi nullafacenti dei centri sociali. Non è civile per una nazione sentir gridare"assassini, terroristi" ai rappresentanti di chi ha contribuito a liberare l'Italia dai nazifascisti. Gli ebrei che hanno partecipato alla Liberazione non sono morti per sentire offendere la loro memoria da gruppi di personaggi indegni persino di pronunciare il nome della gloriosa Brigata ebraica. Credo sia compito degli organizzatori dei cortei del 25 aprile sorvegliare affinchè non si ripeta ogni anno questa vergogna.
Shalom