Yemen diviso in tre, avanzano i terroristi filo-iraniani Cronaca di Giordano Stabile
Testata: La Stampa Data: 27 aprile 2020 Pagina: 16 Autore: Giordano Stabile Titolo: «Paese diviso in tre. A Sud i separatisti annunciano l'autogoverno»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 27/04/2020, a pag.16, con il titolo "Paese diviso in tre. A Sud i separatisti annunciano l'autogoverno", la cronaca di Giordano Stabile.
Giordano Stabile
Terroristi Houthi filo-iraniani
I separatisti del Sud annunciano l'autogoverno delle province sotto il loro controllo e lo Yemen si spacca in tre. Dopo cinque anni di guerra civile e 100 mila morti, il più povero dei Paesi arabi è in ginocchio, con metà della popolazione malnutrita e senza una soluzione in vista, né politica né militare. In questo contesto le forze centrifughe sono sempre più forti e le potenze regionali coinvolte, Arabia Saudita ed Emirati riescono a tenerle a bada. Ieri il Consiglio di transizione del Sud ha dichiarato lo stato di emergenza e annunciato che avrebbe instaurato «l'autogoverno» ad Aden e nei territori vicini. Le accuse al presidente Il Consiglio ha accusato il governo del presidente Abd-Rabbu Mansour Hadi, appoggiato da Riad, di essere «corrotto e incapace». L'alleanza delle forze separatiste è guidata dall'ex governatore di Aden, Aidarus al-Zoubaidi, «licenziato per tradimento» da Hadi e protagonista di un blitz che lo scorso agosto aveva portato alla cattura di Aden. Era intervenuto il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, convocando a Riad il principe ereditario degli Emirati, Mohammed bin Zayed, convincendolo a ritirare l'appoggio ai separatisti e a restituire la città ai governativi. L'equilibrio è durato meno di un anno e ora i separatisti sono ancora più ambiziosi e puntano al controllo di quasi tutto il territorio che sfugge ai ribelli sciiti Houthi. L'unità dello Yemen, raggiunta solo nel 1990, è precaria. È uno Stato che tiene assieme regioni diverse, il Nord montuoso, per mille anni un regno indipendente e impenetrabile, Aden, città portuale sviluppata dai colonizzatori britannici, e le regioni desertiche che si affacciano sul mare arabico. La sollevazione degli Houthi, nel febbraio del '15, aveva spinto il presidente Hadi alla fuga da Sanaa prima ad Aden e poi in Arabia Saudita. L'intervento di una Coalizione guidata da Riad ha impedito agli sciiti appoggiati dall'Iran di prendersi il Paese ma il conflitto si è trasformato in una battaglia di posizione sulle montagne, logorante. Le truppe fedeli ad Hadi sono male armate e poco motivate. Nell'inverno hanno subito rovesci terribili, che hanno portato gli Houthi a pochi chilometri dalla principale base logistica della Coalizione, Marib. La rivalità fra sauditi ed Emirati non è stata mai risolta. Riad sospetta che dietro il blitz dei separatisti del Sud ci sia ancora la mano di Bin Zayed, deciso a ritagliarsi un territorio sotto il suo controllo e a lasciare il Nord all'influenza iraniana, cosa che Riad non è disposta a tollerare.