Valle del Giordano: possibile l'annessione da parte di Israele Cronaca di Giordano Stabile
Testata: La Stampa Data: 24 aprile 2020 Pagina: 16 Autore: Giordano Stabile Titolo: «Cisgiordania, via libera Usa all'annessione. L'Europa frena»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 24/04/2020, a pag.16, con il titolo "Cisgiordania, via libera Usa all'annessione. L'Europa frena", la cronaca di Giordano Stabile.
Per Israele è necessario creare confini sicuri e difendibili. Questa la priorità da considerare per valutare ogni possibile futuro assetto.
Ecco l'articolo:
Giordano Stabile
Benjamin Netanyahu di fronte alla mappa della valle del Giordano
Gli Stati Uniti danno il via libera alle annessioni in Cisgiordania da parte di Israele, l'Europa ribatte che sono «illegali» e Abu Mazen minaccia di ritirarsi da «tutti gli accordi», cioè anche da Oslo, se Benjamin Netanyahu andrà avanti come annunciato, «approfittando della crisi del coronavirus». L'accelerazione su questo fronte è arrivata dopo l'intesa di lunedì fra Netanyahu e Benny Gantz, che ha posto fine a oltre un anno di crisi politica e aperto la strada a un governo di unità nazionale. I due si sono accordati anche sulle annessioni nei Territori previste dal piano di pace americano, e cioè degli insediamenti, la Valle del Giordano e altri settori strategici, per un totale di circa un terzo della Cisgiordania. E' un piano che i palestinesi hanno respinto in blocco, ma mercoledì il segretario di Stato americano ha detto che la decisione di procedere «spetta in ultimo a Israele» e che l'amministrazione Trump «lavorerà a stretto contatto» con gli israeliani e darà i suoi consigli, ma «in privato». Il succo è un sì immediato alle annessioni, quanto voleva Netanyahu. Il premier è alle prese con l'emergenza coronavirus e lavora sulla composizione e il programma del nuovo esecutivocon Gantz. Il generale vorrebbe coinvolgere almeno in misura minima l'Onu, ma l'appoggio americano finirà per far prevalere la linea decisa di "King Bibi". Il premier più longevo della storia di Israele resterà al potere per altri 18 mesi, fino al novembre del 2021, e vuole lasciare come sua eredità politica la messa in sicurezza del confine lungo il Giordano. Si scontra però sull'opposizione della comunità internazionale, a partire dall'Unione Europea. Ieri l'Alto rappresentante Josep Borrell ha ribadito che «a posizione dell'Ue sullo status dei territori occupati rimane invariata, in linea con risoluzioni Onu 242 del 1967 e 338 del 1973». In sostanza «l'Ue non riconosce la sovranità israeliana sulla Cisgiordania occupata» e qualsiasi annessione «costituirebbe una grave violazione del diritto internazionale». Ma il via libera di Pompeo ha fatto suonare l'allarme rosso anche in casa palestinese. Abu Mazen ha replicato che «non resteremo con le mani legate». «Nessuno – ha detto in un discorso in tv - dovrebbe illudersi di sfruttarel'emergenza coronavirus per violare i nostri diritti. Se Israele annuncerà l'annessione di qualsiasi parte della nostra terra, considereremo nulli tutti gli accordi e le intese precedenti». Sarebbe il ritiro da Oslo e dal processo di pace cominciato nel 1993 e fermo ormai da anni.