Pensare luce
Gheula Canarutto Nemni
Come la Kabbalà può aiutarci a uscire più forti dal coronavirus
Giuntina
e-book euro 4,99
Ha raccontato la sua esperienza di donna ebrea ortodossa con sette figli, laureata alla Bocconi, nel primo libro “(Non) si può avere tutto” (Mondadori), “un’autobiografia degli abitanti femminili del pianeta” in cui è riuscita a dimostrare che “osservare è una sfida” e si può vivere in questo mondo esattamente come tutti gli altri, mantenendo però una forte identità e peculiarità.
Nel suo secondo lavoro Gheula Canarutto Nemni che, dopo l’esperienza nel mondo accademico si dedica alla scrittura e alla divulgazione su temi ebraici, ha provato a riflettere su ciò che sta accadendo nel mondo in questi giorni di emergenza sanitaria attingendo al sapere mistico della Kabbalà e ai suoi insegnamenti spirituali in un libro disponibile in formato digitale sul sito della casa editrice Giuntina e su Amazon al prezzo di euro 4,99. “Pensare luce” è un testo scritto con un linguaggio divulgativo e di facile accesso a tutti che nasce con lo scopo di supportare l’Ospedale San Raffaele di Milano e le famiglie in difficoltà colpite dal coronavirus, donando loro l’intero ricavato delle vendite. Questo tempo sospeso, rallentato, che confligge con la frenesia della nostra vita pre-Covid è un’opportunità preziosa spiega Canarutto Nemni “per rivedere le nostre priorità, riconoscere i nostri talenti, ristabilire un contatto con la nostra interiorità e con i misteri della creazione”. Se riusciremo in questo proposito potremo trasformarci in persone più forti, consapevoli che l’isolamento cui siamo stati costretti non è stato tempo perso.
L’ispirazione per questo libro è nata da una sorta di “brain storming familiare” in cui l’autrice si è confrontata con i figli sugli insegnamenti che si possono trarre da questa difficile congiuntura e il risultato sono otto intense lezioni di vita che si possono apprendere dallo scorrere di giornate in cui mente e cuore sembrano ostaggio dell’ansia e della preoccupazione. Una fra le molte pillole di saggezza che si colgono dalla lettura del saggio è come la mistica ebraica possa essere un ausilio per affrontare l’esistenza: “la Kabbalà dice che le discese ci vengono offerte dalla vita per poter risalire e infine spiccare il volo, e volare più in alto”. Forse il Coronavirus è venuto per darci una serie di lezioni di vita, oppure non c’è un motivo per cui è venuto. Dipende solo da noi trarne un insegnamento e non aspettare che un evento drammatico come questo Covid-19 ci fermi per capire quali sono le nostre vere priorità. “Alzati davanti a chi ha i capelli bianchi, onora la figura del vecchio e temi il tuo Signore” (Levitico 19,32). E’ nella terza “lezione” che l’autrice si rivolge con rispetto e devozione al gruppo maggiormente colpito dal Covid-19, quello degli anziani, ricordando che “se ne sta andando la generazione dei nostri maestri di vita, dei modelli che nel nostro subconscio seguiremo quando arriveremo in età avanzata, si stanno spegnendo i fari che hanno illuminato gli anni più importanti della nostra esistenza”. Ogni persona – spiega Canarutto Nemni – racchiude in sè la possibilità di trasmettere qualcosa, non solo il contagio ma reazioni a catena che possono andare nella direzione del bene o del male. Sta a noi decidere quale strada prendere perché anche se non abbiamo il controllo su tante cose, e il virus l’ha confermato, “possediamo qualcosa che nessun cataclisma o sfida potrà mai toglierci. Nelle nostre mani sta il potere di scegliere come reagire ….”. Una libertà di scelta che - argomenta l’autrice – Viktor Frankl, lo psicologo austriaco sopravvissuto ai campi di sterminio, trova nello spazio fra lo stimolo esterno e la nostra risposta. Un’opportunità unica per provare a ragionare con la nostra testa. Possiamo ricavare da questo libro un messaggio positivo: trasformare in opportunità “questo ennesimo bastone che la storia del mondo ci ha messo tra le ruote…per assimilare quasi in silenzio la nostra vera vita, quella che ci stava sfuggendo”. Dinanzi a noi si aprono due strade: possiamo lasciarci andare allo sconforto e alla frustrazione, chiusi in noi stessi, oppure possiamo scegliere di affrontare questi giorni con saggezza, trasformandoli in un’occasione di crescita interiore per rimetterci in equilibrio, pronti a riprendere in mano la nostra vita e quella del pianeta quando tutto sarà finito. Si termina la lettura di questo breve saggio con il desiderio di ripercorrere ancora una volta quelle pagine assaporandone ogni singola parola perché “il buio si combatte con la luce e un piccolo raggio può illuminare una stanza intera”.
Giorgia Greco