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La Stampa Rassegna Stampa
17.04.2020 Israele: si avvicina la prospettiva di nuove elezioni
Cronaca di Giordano Stabile

Testata: La Stampa
Data: 17 aprile 2020
Pagina: 17
Autore: Giordano Stabile
Titolo: «Nessun accordo Netanyahu-Gantz. Nuove elezioni sempre più vicine»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 17/04/2020, a pag.17, con il titolo "Nessun accordo Netanyahu-Gantz. Nuove elezioni sempre più vicine", la cronaca di Giordano Stabile.

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Giordano Stabile

Israele di nuovo al voto, il presidente Rivlin: “Non è più una ...
Benny Gantz, Benjamin Netanyahu

La grande coalizione fra Benjamin Netanyahu e Benny Gantz è andata in pezzi prima ancora di cominciare, Israele resta senza un nuovo governo e teme di dover affrontare una quarta elezione anticipata, in piena estate e in piena epidemia. E' una prospettiva poco allettante ma che, sondaggi alla mano, non dispiace all'uomo ancora al centro della scena politica, "King Bibi". Se si votasse oggi il premier otterrebbe la maggioranza di centrodestra. E' da vedere se fra tre mesi sarà ancora così, ma la tentazione è fortissima e ha spinto Netanyahu a irrigidire le sue posizioni nella trattativa con Gantz, fino alla rottura di ieri. A quel punto il capo dello Stato Reuven Rivlin ha deciso di tagliare netto. E ha affidato alla Knesset il compito di trovare una maggioranza.

La palla al parlamento Sarà premier chi riuscirà a mettere assieme almeno 61 deputati in Parlamento, entro 14 giorni. Il centrodestra parte favorito, con 58 seggi conquistati, più un 59esimo deputato, Orli Levi-Abekasis, eletto nelle file del Labor-Meretz, cioè nella coalizione di centrosinistra guidata da Gantz, e passato dall'altra parte. Il "trasformismo" è una malattia anche israeliana. Anche perché l'alleanza elettorale di Gantz è a pezzi. Pur di arrivare a un governo di unità nazionale l'ex capo delle Forze armate ha bruciato i ponti alle sue spalle, si è fatto eleggere presidente della Knesset con i voti del Likud e ha spaccato il suo stesso partito, Kahol Lavan. Dei 33 deputati gliene sono rimasti 15. La mossa doveva spianare la strada all'accordo, con una staffetta alla guida del governo. Per i primi 18 mesi sarebbe rimasto premier Netanyahu, poi sarebbe toccato a lui.Le trattative si sono però di colpo complicate. Netanyahu si è impuntato sulla Giustizia, e ha chiesto di allargare le competenze del governo nella nomina dei giudici. Una rottura istituzionale dal punto di vista di Gantz, perché il premier dovrà affrontare a fine maggio la prima udienza nel processo che lo vede accusato di corruzione e abuso di ufficio. Non c'è stato nulla da fare. Ora restano 14 giorni per trovare una maggioranza. A "King Bibi" bastano altri due deputati e ha già due nomi sulla lista della spesa, Yoaz Hendel e Zvi Hauser, esponenti dell'ala destra di Kahol Lavan, il partito di Gantz. Se riesce a convincerli sarà l'ennesimo capolavoro politico. E la beffa suprema per l'ex generale. Altrimenti si andrà al voto in un clima di fuoco, in un redde rationem definitivo.

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