Separati ma non soli: il seder di Pesach più strano della nostra vita 10/04/2020
Separati ma non soli: il seder di Pesach più strano della nostra vita
Commento di Deborah Fait
A destra, Dry Bones di Yaakov Kirschen: Un tempo: chiunque entrava in una banca con una maschera veniva arrestato Adesso: chiunque entra in una banca senza una maschera viene arrestato
Credo che nessun ebreo dimenticherà il Seder di Pesach del 2020, sinagoghe chiuse, divieto di uscire di casa per andare a passare una festa così importante con amici e parenti. Leggere la Hagadà, la storia che racconta la libertà conquistata dal popolo ebraico schiavo in Egitto più di 3000 anni fa, segregati nelle proprie case è stata, pur se coperta da un velo di tristezza, un'esperienza interessante e, per chi ha saputo vedere anche il lato positivo del "meglio così che niente", divertente e persino gioiosa. All'inizio del Seder la domanda, di solito posta da un bambino, è:" Cosa ha di diverso questa notte dalle altre notti?" Beh, quest'anno tutto è stato diverso e, sotto un certo aspetto, scioccante e destabilizzante. Devo ammettere però di essermi divertita forse perché le novità mi incuriosiscono sempre e mi mettono di buon umore, abbiamo riso nel collegarci, ciascun membro della famiglia, con Zoom, chi sbagliava e chiedeva aiuto, chi scompariva di colpo per inesperienza ma alla fine ci siamo ritrovati tutti uniti nello spazio di un cellulare o di un computer. Gran cosa il progresso tecnologico anche se non poteva mancare la nostalgia delle tavolate con parenti e amici, belle e piene di gioia, ma torneranno, ne sono certa, torneranno. Ognuno di noi con il libretto della Hagadà (la storia e le benedizioni da leggere durante la cena) tra le mani, ha letto un pezzo della storia e tutti insieme, separati ma non soli, abbiamo elencato le piaghe che avevano colpito gli egiziani per convincere il Faraone a lasciare liberi gli ebrei: DAM, TZEFARDEA….sangue, rane, zanzare, mosche, morte del bestiame…..Beh, a questo punto devo assolutamente aprire una parentesi perchè la mia personale allegria era dovuta anche al pensiero della clamorosa gaffe di Giuseppi…Conte. Mentre leggevamo la storia, quella vera, non ho potuto fare a meno di pensare a quella raccontata da lui in diretta TV al popolo italiano: "Pasqua significa passaggio, il passaggio degli ebrei dalla schiavitù all'Egitto". Mi auguro per lui e per la sua dignità che gli sia semplicemente uscita male. La segregazione dovuta alla pandemia di COVID-19 continua, la lotta planetaria contro questo microbo maledetto che sta mettendo in ginocchio le nazioni del mondo intero, continua anch'essa. Gli esperti dicono che potremmo essere cautamente ottimisti ma noi ebrei possiamo anche essere orgogliosi dei risultati ottenuti in Israele nonostante gli inevitabili contagi e i morti. Una settimana fa il DKG, Deep Knowledge Group, con base a Hong Kong, ha dichiarato che Israele è al primo posto tra i paesi che hanno cercato di salvare al meglio la propria popolazione dall'epidemia, al secondo posto Singapore seguito dalla Nuova Zelanda. https://www.ynetnews.com/article/Hyf0xV2w8
Se l'epidemia ci rende la vita difficile, la politica in Israele non va molto meglio. Il mandato di Benny Gantz scade lunedì senza novità, pare invece che abbia perso molte simpatie e appoggi dai suoi ex alleati. I colloqui con il Likud sono bloccati ancora una volta. Netanyahu invece è al massimo della sua popolarità per come ha saputo trattare il pericolo coronavirus, è stato perfetto, ogni decisione presa al momento giusto e nel modo giusto. Questo suo successo personale ha fatto il bene del paese tanto che, secondo le statistiche, se le elezioni si tenessero oggi, il Likud avrebbe 42 seggi e il centro destra 64. Nessun problema quindi a formare un governo senza Gantz, Lapid, Ya'alon e quel guastafeste di Lieberman. Naturalmente nessuno pensa di andare ad altre elezioni ma è molto difficile che Bibi, vecchia volpe, intelligente e attento com'è, non approfitti della situazione per avvantaggiarsene. Tutto si concluderà, come spero, in modo definitivo, dopo Pesach. L'ultima frase della Hagadà di Pesach recita:" BeShanà abaà BeYerushalaim" -L'anno prossimo a Gerusalemme- liberati finalmente da questo nemico micidiale e invisibile e pronti a celebrare il prossimo Pesach fisicamente tutti insieme.
Deborah Fait "Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"