Libia: la guerra continua con i missili turchi Cronaca di Giordano Stabile
Testata: La Stampa Data: 02 aprile 2020 Pagina: 15 Autore: Giordano Stabile Titolo: «Missili turchi contro Haftar Sarraj: 'Irini aiuta il generale'»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 02/04/2020, a pag.15, con il titolo "Missili turchi contro Haftar Sarraj: 'Irini aiuta il generale' ", la cronaca di Giordano Stabile.
Giordano Stabile
Khalifa Haftar
Una battaglia aereo-navale davanti alle coste di Tripoli vede l'intervento di una unità della Marina turca e segna una nuova escalation nella guerra civile in Libia, nel giorno del debutto della missione Ue contro il contrabbando di armi. L'iniziativa di Bruxelles ha subito diviso i due schieramenti, con il governo di Fayez al-Sarraj irritato dal pattugliamento delle acque, che frena gli aiuti dalla Turchia ma non quelli via aerea alle forze di Khalifa Haftar. Nel mentre le alleanze regionali si rafforzano e il principe ereditario di Abu Dhabi punta a coinvolgere addirittura la Siria di Bashar al-Assad nell'invio di rinforzi al maresciallo. Ieri una nave turca ha partecipato alla battaglia attorno ad Al-Ajailat, una cittadina a Ovest di Tripoli. L'unità militare ha lanciato missili anti-aerei «Rim-66» contro un drone che appoggiava le forze di Haftar. L'attacco è stato denunciato dal generale Ahmed al-Mismari, portavoce del cosiddetto Esercito nazionale libico. «L'intervento della Marina turca continua con le unità che hanno in precedenza accompagnato le navi mercantili cariche di armi», ha precisato. Il governo guidato dal premier Fayez al-Sarraj non ha confermato ma ha poi rivendicato l'abbattimento di un drone di fabbricazione cinese, fornito dagli Emirati ad Haftar, proprio vicino ad Al-Ajailat. Lo sviluppo rende ancora più urgente il controllo del traffico di armi, l'obiettivo della missione navale europea «Irini», pace in greco. Per il ministro degli Esteri di Tripoli, Mohamed Siala, viene però «omesso qualsiasi controllo sugli armamenti di Haftar». Al-Sarraj chiede che vengano intensificati i controlli sulle vie terrestri dall'Egitto e su quelle aeree dal Golfo. Tripoli è sostenuta da Qatar, Fratellanza musulmana e soprattutto dalla Turchia, che ha inviato anche 2500 ex ribelli siriani reclutati a Idlib. Haftar è appoggiato da Emirati, Egitto e Arabia saudita. Oltre a un'enorme quantità di armamenti, ha ricevuto mercenari dal Ciad e dal Sudan. E adesso anche lui potrebbe ottenerne dalla Siria. Anche Assad appoggia Haftar Lo scorso venerdì, per la prima volta da dieci anni, il presidente siriano Bashar al-Assad e il principe ereditario di Abu Dhabi, Mohammed bin Zayed, hanno avuto una lunga conversazione telefonica, confermata con un tweet dall'uomo forte degli Emirati. La Siria di Assad sta per essere inserita nel dispositivo anti Fratelli musulmani. Abu Dhabi vuole che Damasco arruoli, attraverso la Russia, combattenti siriani salafiti da mandare sul fronte di Tripoli. I miliziani salafiti, dopo essere insorti per anni contro il raiss con il sostegno del Golfo, si ritroverebbero così a lottare contro i loro ex alleati della Fratellanza.
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