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Informazione Corretta Rassegna Stampa
30.03.2020 Decine di milioni di europei demonizzano Israele
Commento di Manfred Gerstenfeld

Testata: Informazione Corretta
Data: 30 marzo 2020
Pagina: 1
Autore: Manfred Gerstenfeld
Titolo: «Decine di milioni di europei demonizzano Israele»
Decine di milioni di europei demonizzano Israele
Commento di Manfred Gerstenfeld

(Traduzione di Yehudit Weisz)

anti-Israel bias

Grazie a un numero crescente di studi con dati quantitativi, finalmente sta emergendo la reale dimensione della demonizzazione europea di Israele. Uno degli studi più dettagliati è un recente rapporto commissionato dalla Lega Ungherese per l’Azione e la Protezione ed elaborato dalla società di sondaggi ungherese Inspira Ltd. Sono stati intervistati in 16 Paesi europei campioni rappresentativi della popolazione adulta di età compresa tra i 18 e i 75 anni per sesso, età, dimensioni dell’abitato e istruzione. Il 25% degli intervistati non è d'accordo sul fatto che Israele agisca in legittima autodifesa contro i suoi nemici. Il 27% non è d'accordo sul fatto che Israele sia l'unico Paese democratico in Medio Oriente. Quando il 25% pensa alla politica di Israele, capisce perché alcune persone odiano gli ebrei. Il 24% pensa che la politica israeliana nei confronti dei palestinesi giustifichi un boicottaggio internazionale di Israele. La stessa percentuale pensa che gli israeliani si comportino come nazisti nei confronti dei palestinesi. Nelle odierne società occidentali, la frase "comportarsi come i nazisti" è usata per comunicare il male assoluto, perché significa voler o effettivamente tentare di commettere un genocidio. Chi ha familiarità con la storia dell'antisemitismo riconosce nell'uso di questa frase per diffamare gli ebrei, l'antico motivo dell'odio antisemita che ha avuto un ruolo cruciale nella persecuzione degli ebrei nel corso della storia: l'idea che l'ebreo rappresenti il ​​male assoluto. Nell'antisemitismo cristiano, quel motivo di odio era espresso attraverso la falsa affermazione che tutti gli ebrei di tutte le generazioni sono responsabili della crocifissione del presunto figlio di Dio, Gesù. L'antisemitismo nazionale / etnico ha raggiunto il suo punto più basso con il nazismo. Nella Germania nazista, il motivo del male assoluto per odiare, mutò nella diffusione del concetto secondo cui gli ebrei erano subumani e dovevano essere sterminati. Attualmente, Israele ed gli ebrei sono colpiti da una nuova mutazione dell'idea del male assoluto: quella che Israele, lo Stato ebraico, è un regime nazista che intende spazzare via i palestinesi. Il sondaggio Inspira ha fornito su questo argomento, nuovi dati per integrare studi precedenti. Sebbene i numeri variano sostanzialmente tra differenti studi, tutti si traducono in molte decine di milioni di europei che credono che Israele si adatti a questa definizione contemporanea di male assoluto. Prima di Inspira, lo studio più significativo era stato pubblicato nel 2011 dall'Università di Bielefeld per conto della Fondazione Social Democratica Tedesca Friedrich Ebert. Quella ricerca era stata avviata in sette Paesi europei. Gli intervistatori avevano interrogato 1.000 persone per nazione, di età superiore ai 16 anni, nell'autunno del 2008. Una domanda era se fossero d'accordo con l'affermazione che Israele sta conducendo una guerra di sterminio contro i palestinesi. Le percentuali più basse di coloro che avevano risposto affermativamente furono in Italia e nei Paesi Bassi, rispettivamente con il 38% e il 39%. Altrove sono state: l’Ungheria con il 41%, la Gran Bretagna con il 42%, la Germania con il 48% e il Portogallo con il 49%. In Polonia, il dato è stato impressionante: ben il 63%. Nel 2004, l'Università di Bielefeld aveva già intrapreso uno studio analogo riguardante solo la Germania. A più di 2.500 adulti tedeschi fu chiesto se fossero d'accordo con l'affermazione: "Ciò che lo Stato di Israele fa ai palestinesi oggi, non è in linea di principio diverso da quello che i nazisti fecero agli ebrei nel Terzo Reich". Il 51 percento degli intervistati aveva risposto affermativamente. Il 68 % concordava con l'affermazione secondo cui "Israele intraprende una guerra di sterminio contro i palestinesi". La conclusione di questo studio fu che le critiche a Israele sono una copertura per atteggiamenti e opinioni antisemiti. Nella loro definizione di antisemitismo menzionata in precedenza, il gruppo di studio dell'Università di Bielefeld dichiarò che era antisemita paragonare “la politica di Israele verso i palestinesi e la persecuzione degli ebrei nel Terzo Reich”. “Mettere a confronto la politica israeliana di oggi con quella dei nazisti” è uno degli esempi di antisemitismo contemporaneo presente nella definizione di questo odio, ampiamente accettata dell'IHRA (Alleanza Internazionale per la Memoria della Shoah). Secondo questa definizione, la maggior parte dei tedeschi intervistati a quel tempo sosteneva opinioni antisemite estreme. Il 35% è pienamente d'accordo e il 33% è propenso a concordare sul fatto che Israele sta lavorando per distruggere i palestinesi. Il 27% era pienamente d'accordo e il 24% era incline a concordare sul fatto che la condotta di Israele verso i palestinesi è essenzialmente la stessa dei nazisti verso gli ebrei. Solo il 19% era totalmente in disaccordo e il 30% era incline a non essere d'accordo. I risultati di questo sondaggio, pubblicato nel 2004, hanno rafforzato i risultati di precedenti sondaggi sull'antisemitismo tedesco. Un sondaggio italiano condotto da Paola Merulla nell'autunno del 2003 ha rilevato che il 17% degli italiani ha affermato che sarebbe meglio se Israele non esistesse. Uno studio pubblicato nel 2007 in Svizzera da gfs.bern ha rilevato che il 50% della popolazione svizzera vedeva Israele come "il Golia nella guerra di sterminio dei palestinesi". Nel 2012, in uno studio condotto in Norvegia dal Centro per gli Studi sulla Shoah e le Minoranze Religiose, era stato chiesto a un gruppo campione di persone: "Ciò che Israele fa ai palestinesi è identico a quello che i nazisti hanno fatto agli ebrei?" Il 38 % aveva risposto affermativamente. Un sondaggio condotto dalla Fondazione Bertelsmann nel 2013 ha riscontrato che il 41% tra la popolazione tedesca era d’accordo con l'affermazione che Israele si comporta da nazista in riferimento al trattamento nei confronti dei palestinesi. Nel 2007, la percentuale era del 30%. Il dato del 2013 si traduce in oltre 25 milioni di adulti tedeschi che lo credono. Nel settembre del 2014, la Fondazione Friedrich Ebert e l'Università di Bielefeld avevano condotto un altro studio in Germania. Una delle domande era se la gente fosse d'accordo con l'affermazione "Israele conduce una guerra di sterminio contro i palestinesi" e il 40 % dei tedeschi intervistati era d'accordo. Come abbiamo menzionato sopra, la cifra concordante con questa affermazione nel 2004 era del 68%. La dichiarazione fu anche formulata in un altro modo: "Ciò che lo Stato di Israele fa oggi ai palestinesi non è in linea di principio diverso da quello che i nazisti fecero agli ebrei durante il Terzo Reich". Nel 2014, il 27% aveva risposto affermativamente, rispetto al 51% nel 2004. Nel 2019 il Berlin Monitor ha evidenziato che il 28% degli intervistati berlinesi, nati in Germania, era d’accordo sul fatto che la creazione dello Stato d’Israele era stata una “pessima idea”. Tra i nuovi immigrati senza cittadinanza tedesca, la percentuale di risposte affermative saliva al 45%: questi erano in prevalenza musulmani. Il 35% di berlinesi nati in Germania considerava che la politica israeliana nei confronti dei palestinesi era un male alla stessa stregua di quello dei nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Tra i nuovi immigrati saliva al 55%. Uno studio britannico del 2017 ha rilevato che il 23% della popolazione britannica pensa che Israele stia deliberatamente cercando di spazzare via il popolo palestinese. Il 24% pensa che Israele stia commettendo un omicidio di massa in Palestina. Il 21% considera Israele uno Stato di apartheid. Il 18 % pensa che gli interessi degli israeliani siano in contrasto con quelli del resto del mondo. Il 10% ritiene che Israele sia la causa di tutti i problemi in Medio Oriente e il 9% pensa che le persone dovrebbero boicottare beni e prodotti israeliani. Lo studio ha anche scoperto che gli atteggiamenti anti-israeliani tra i musulmani nel Regno Unito sono a un livello superiore rispetto a quelli della popolazione generale. Nel 2003, uno studio di Eurobarometro (che promuove sondaggi nella Comunità Europea) aveva chiesto di individuare da un elenco quali Paesi rappresentassero una minaccia per la pace nel mondo: il 59% degli europei aveva dichiarato che Israele rappresenta tale minaccia. Nessun altro Paese della lista era stato considerato una minaccia simile. L'Iran e la Corea del Nord sono in pareggio per il secondo posto, al 53%. In fondo alla lista c'era l'UE, che solo l'8% degli europei considerava un pericolo per la pace nel mondo. Tra gli allora quindici paesi della UE, lo Stato con la percentuale più alta che considerava Israele come una minaccia alla pace nel mondo era quello dei Paesi Bassi con il 74%. I successivi erano gli austriaci con il 69%. Con il senno del poi, comprendiamo che queste percezioni riflettevano la demonizzazione di Israele in Europa. Nel 2018 l’ Agenzia dell'UE per i Diritti Fondamentali ha condotto uno studio non-casuale tra ebrei europei. Ha scoperto che le dichiarazioni antisemitiche più comuni con cui gli ebrei si confrontano regolarmente sono che gli israeliani si comportano come nazisti nei confronti dei palestinesi. Questo è stato menzionato dal 51% degli intervistati: questo è uno dei molteplici aspetti di come la demonizzazione di Israele si ripercuote sugli ebrei europei. La demonizzazione di Israele da parte di decine di milioni di cittadini europei favorisce inevitabilmente l'antisemitismo contro gli ebrei in generale. Da quanto detto sopra si dovrebbero trarre due principali conclusioni operative. La prima : l'UE e i suoi Stati membri sono tenuti per legge a fare tutto il possibile per combattere efficacemente l'antisemitismo e salvaguardare la dignità del popolo ebraico. Poiché l'antisemitismo europeo è in gran parte guidato dalla demonizzazione di Israele da parte di decine di milioni di europei, l'UE ha l'obbligo di fare qualcosa al riguardo. Finora non ha assolutamente fallito nell’affrontare l'antisemitismo europeo. Secondo: i governi israeliani che si sono succeduti hanno ampiamente deluso i loro cittadini, prestando troppa poca attenzione alla diffusa demonizzazione di Israele all'estero, in particolare in Europa. Né c'è mai stata alcuna pressione da parte della Knesset sul governo per adoperarsi ad affrontare questo problema. Gli atteggiamenti israeliani devono cambiare radicalmente per iniziare a combattere la demonizzazione del loro Paese.

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Manfred Gerstenfeld è stato insignito del “Lifetime Achievement Award” dal Journal for the Study of Antisemitism, e dall’ International Leadership Award dal Simon Wiesenthal Center. Ha diretto per 12 anni il Jerusalem Center for Public Affairs.
Le sue analisi escono in italiano in esclusiva su IC

takinut3@gmail.com

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