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La Stampa Rassegna Stampa
30.03.2020 Israele: Netanyahu verso il governo, ecco chi saranno i prossimi ministri
Cronaca di Giordano Stabile

Testata: La Stampa
Data: 30 marzo 2020
Pagina: 19
Autore: Giordano Stabile
Titolo: «Netanyahu verso la premiership. Fra 18 mesi staffetta con Gantz»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 30/03/2020, a pag.19, con il titolo "Netanyahu verso la premiership. Fra 18 mesi staffetta con Gantz", la cronaca di Giordano Stabile.

A destra: Benny Gantz, Benjamin Netanyahu

Il linguaggio dell'articolo di Giordano Stabile è ostile a Israele, anche se il servizio  aggiorna correttamente lo svolgimento della cronaca politica  da Gerusalemme. Dalla scelta delle parole passa però un'immagine non equa, per esempio quando Stabile scrive di "Netanyahu, già azzoppato dalle inchieste per corruzione, nella speranza di farlo fuori": "azzoppato" e "farlo fuori" sono espressioni che sarebbero state utilizzate per descrivere il leader di un altro Paese?

Ecco l'articolo:

Risultati immagini per giordano stabile giornalista
Giordano Stabile

Le trattative, con il manuale Cencelli in mano, sono andate avanti fino a notte. Israele, dopo un anno di impasse e tre elezioni consecutive è a un passo dall'avere alla fine un nuovo governo. E sarà ancora Benjamin Netanyahu a guidarlo, il premier più longevo nella storia dello Stato ebraico, sopravvissuto alla tempesta giudiziaria e agli assalti da destra e sinistra. Gli ha dato una mano l'emergenza coronavirus, uno dei fattori che ha convinto il rivale Benny Gantz all'accordo per un governo di grande coalizione. Il primo passo è stata l'elezione dello stesso Gantz a presidente della Knesset, giovedì scorso. Una mossa a sorpresa che ha dato all'ex generale le garanzie necessarie per accettare la staffetta con Netanyahu. Fra 18 mesi diventerà lui primo ministro, con "Bibi" vice, ma nel frattempo controllerà i lavori del Parlamento ed eviterà colpi mancini da parte dell'avversario. Dovrà però concedergli un parziale salvacondotto giudiziario, in modo che possa restare in politica nonostante il processo per corruzione.

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Benny Gantz, Benjamin Netanyahu

Le poltrone in ballo Lo schema elaborato la scorsa settimana, anche con il contributo del capo dello Stato Reuven Rivlin, deve però essere definito nei dettagli. E cioè la distribuzione dei ministeri. Agli uomini di Gantz andranno la Difesa, affidata a un altro ex capo delle Forze armate, Gabi Ashkenazi, gli Esteri, un portafoglio che piace allo stesso Gantz ma che gli costerebbe l'immediata rinuncia alla presidenza della Knesset, e la Giustizia, con Chili Tropper. Il Likud ottiene il ministero della Pubblica sicurezza, con l'attuale ministro alla Cultura Miri Regev, mentre il leader degli ultra-ortodossi askenaziti, Yaakov Litzman, mantiene il ministero della Salute. I sefarditi di Shas si tengono il ministero dell'Interno. All'altro partito di destra, Yamina, va l'Educazione, dove forse tornerà Naftali Bennet, sloggiato dalla Difesa. Ieri sera Netanyahu ha detto ai suoi alleati tradizionali che è essenziale "preservare il blocco di centrodestra". E la compagine ipotizzata è nel complesso spostata a destra. In compenso il partito di Gantz si è spezzato in vari tronconi. Il cofondatore Yair Lapid guiderà adesso l'opposizione, affiancato dal capo della destra laica Avigdor Lieberman, il grande perdente di tutta questa manovra. E' stato lui all'inizio dell'anno scorso a rompere con Netanyahu, già azzoppato dalle inchieste per corruzione, nella speranza di farlo fuori e sostituirlo alla guida del centrodestra. La vecchia volpe è stata più scaltra e manovriera dell'allievo. Adesso ha davanti il nemico forse più subdolo mai affrontato, l'epidemia Covid-19, che ha già contagiato 3800 persone, con 15 vittime.

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