Dall'Ungheria alla Polonia, il rischio del contagio autoritario Cronaca di Monica Perosino
Testata: La Stampa Data: 29 marzo 2020 Pagina: 15 Autore: Monica Perosino Titolo: «Kaczynski cambia la legge elettorale. Elezioni a maggio a ogni costo»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 29/03/2020, a pag.15 con il titolo "Kaczynski cambia la legge elettorale. Elezioni a maggio a ogni costo" la cronaca di Monica Perosino.
Monica Perosino
Jaroslaw Kaczynski
Meno di una settimana fa, in Ungheria, il premier Viktor Orbán ha di fatto sospeso tutte le istituzioni democratiche, parlamento compreso, a causa dell'emergenza coronavirus, dichiarando lo «stato di emergenza e pieni poteri al primo ministro a oltranza», in quello che le opposizioni hanno definito come un «golpe bianco». Anche il Consiglio d'Europa si è mosso, segnalando per l'Ungheria il rischio del «contagio autoritario» e la violazione di Costituzione e democrazia. Ieri notte, anche l'alleata Polonia ha deciso di seguire, in parte, una linea simile. Il partito nazionalista al governo Diritto e giustizia (PiS) di Jaroslaw Kaczynski ha introdotto a sorpresa 79 pagine di emendamenti al pacchetto di leggi anti-crisi per fronteggiare l'emergenza coronaviurs. Gli emendamenti servivano a un solo scopo: garantire le elezioni presidenziali del prossimo 10 maggio a ogni costo. E, nonostante le proteste delle opposizioni, la Camera bassa del parlamento ha modificato la legge elettorale per favorire la rielezione dell'attuale capo di Stato Andrzej Duda, vicinissimo al PiS, e grande favorito al voto. «Evitare catastrofi» Per giorni, mentre i bollettini dei contagi in Polonia non facevano che salire, il presidente, il premier, il leader del PiS e il presidente del Sejm (la Camera polacca) parlavano come avessero una sola voce: «Il voto deve svolgersi» per riconfermare Duda alla presidenza e non rischiare ostacoli sulla strada del governo. Peccato che, come scrive «Gazeta Wyborcza», gli esperti indichino ragioni estremamente serie per cui le elezioni dovrebbero essere rinviate, e non solo per il pericolo contagio. Lunedì è intervenuto anche il team di esperti elettorali della Fondazione Batory. I ricercatori hanno pubblicato un'analisi intitolata «Rinviamo le scelte: eviteremo catastrofi», dove si sostiene che andare al voto sia una minaccia sotto diversi aspetti: le stime parlano di 100 mila polacchi che non potranno votare, tra quelli in quarantena e quelli all'estero, inoltre lo spazio mediatico per le opposizioni è praticamente ridotto a zero ed è molto probabile che pochissimi polacchi andranno. La situazione, dicono gli esperti, è tale che il principio del suffragio universale è tutt'altro che garantito. Non solo: in Polonia la Corte costituzionale ha stabilito che non è possibile apportare modifiche alle norme elettorali nei 6 mesi precedenti le elezioni, ma la vittoria di Duda è cruciale per le speranze di PiS di attuare la sua agenda senza intoppi: il presidente ha il diritto di porre il veto alle leggi e sarebbe un rischio troppo alto non avere Duda al suo posto, soprattutto da quando i nazionalisti hanno perso il controllo del Senato, nel 2019.
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