Riprendiamo da LIBERO di oggi, 25/03/2020, a pag.8, con il titolo "L'islam tifa Covid 19: 'Uccide solo gli infedeli. L'ha mandato Allah' " il commento di Giovanni Sallusti.
Giovanni Sallusti
Jamil Al-Mutawa
Coronavirus akhbar. Ci mancava questa, nelle tetre cronache al tempo del Covid-19: la celebrazione islamica dell'ecatombe. L'applauso maomettano alla pandemia, che ha ora il suo epicentro nella corrotta, cristiana (quando se lo rammenta), infedele Europa. Ed eccolo che risuona direttamente dalla Striscia di Gaza, parole e musica dell'imam Jamil Al-Mutawa, gentiluomo legato a doppio filo ad Hamas. E proprio la tv del gruppo terrorista, per certi compagni nostrani un covo di eroi romantici, ha trasmesso l'illuminato sermone di cotanto leader spirituale tenuto il 20 marzo nella Moschea Bianca di Gaza (il video è poi stato ripreso e tradotto dal Middle East Media Research Institute). «Il virus è un soldato di Allah e sta risparmiando i musulmani» (era il giorno prima che venissero identificati due casi di Coronavirus nella Striscia, ma Al-Mutawa e soci possono sempre concludere si tratti di apostati, e punirli per reo contagio). E per dimostrare l'ortodossia religiosa del virus, l'imam traccia la macabra mappa delle sue scorrerie, gesta che Al Qaeda non aveva raggiunto nemmeno nei sogni più proibiti. «Allah vi ha inviato un solo mujahed che ha colpito 50 Stati americani in un giorno, il 58% della California sarà infettata nei prossimi due mesi». Morte all'America, stavolta ce la facciamo, stavolta l'offensiva viaggia da New York a Los Angeles su goccioline microscopiche, e sante. E subito, a ruota, lo sputo sui cadaveri che si accumulano nelle trincee di quello che oggi è il primo fronte, i nostri cadaveri: «In un solo giorno in Italia vi sono stati 450 morti». «Allah sia lodato». de israeliane. E chi pensate che protegga i fedeli di Al Aqsa? Allah, che preserva dal male i suoi credenti». L'infezione fisica è una prova dell'infezione morale, il virus come ligio esecutore della Sura 2; 191 (tra le altre): «Uccideteli ovunque li incontriate!». Tanto che «anche in Cina ci sono 3.300 infettati», ennesima prova della selezione etno-confessionale del Corona. Mostrando una certa confusione geopolitica, ma una salda ferocia sterminatrice, l'imam invita poi a pregare Allah perché continui a scatenare l'epidemia contro coloro che sostengono il piano di pace dell'amministrazione Trump. La peste sui reietti che vogliono la pace con Israele, forse nessuno meglio di questo predicatore apparentemente sgangherato ha riassunto la linea distruttiva e millenaristica di Hamas, che sequestra un intero popolo in nome di un'impossibile resa dei conti finale col Nemico ebreo.
SOCCORSO EBRAICO Nell'attesa, il popolo medesimo viene tenuto nella miseria e in condizioni igienico-sanitarie precarie, tanto che l'Autorità palestinese (non meno anti-israeliana di Hamas, ma più pragmaticamente attaccata alla propria pelle) nei territori sotto il suo controllo ha chiesto allo Stato ebraico di aprire i varchi, per far passare medici, farmaci, strutture di rianimazione, nel caso il Covid smarrisca la fede in Allah il Misericordioso. Problemi che non sfiorano Jamil Al-Mutawa: all'acme dell'intemerata, il pio uomo agita un telefonino (di sospetta ed eretica produzione occidentale, ma certo è improbabile che qualcuno degli astanti glielo abbia fatto notare) e assicura di aver ricevuto caterve di messaggi documentanti miracolose guarigioni dei pochi palestinesi contagiati. Dio è con noi, e il Coronavirus è il suo nuovo, letale Profeta. Non lo dice qualche sbandato in una bettola di Gaza City, ma una delle massime autorità religiose palestinesi. Vogliono i tempi supplementari dello scontro di civiltà, e stavolta scommettono sul parassita invisibile. Motivo in più per sconfiggerlo.
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