Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 22/03/2020, a pag.14, con il titolo "Scambio di prigionieri. Ricercatore torna in Francia", la cronaca di Giordano Stabile.
Giordano Stabile
Fariba Adelkhah
Scambio di prigionieri tra Iran e Francia. Teheran ha rilasciato il ricercatore Roland Marchal. Ma il presidente Emmanuel Macron ha esortato le autorità iraniane a liberare anche Fariba Adelkhah, una studiosa franco-iraniana ancora detenuta. In cambio la Francia ha scarcerato Jalal Ruhollahnejad, un ingegnere ricercato dagli Stati Uniti con l'accusa di aver violato le sanzioni americane. Teheran ha precisato che Marchal, arrestato nel 2019, «era stato condannato a cinque anni di prigione per attività contro la sicurezza nazionale: la sua sentenza è stata ridotta ed è stato consegnato all'ambasciata francese».
Gli altri occidentali
Lo scambio è arrivato in un momento particolare per la Repubblica islamica. L'epidemia di coronavirus ha spinto le autorità a rilasciare con permessi temporanei metà dei 189 mila detenuti. La guida suprema Ali Khamenei, in occasione del capodanno persiano, ha graziato altri diecimila prigionieri.
In questo clima si sono moltiplicati i gesti di distensione nei confronti dei Paesi occidentali. Prima è stata posta agli arresti domiciliari l'operatrice britannico-iraniana Nazanin Zaghari-Ratcliffe, detenuta con l'accusa di essere una «spia» dall'aprile del 2016. Poi è stato scarcerato il veterano statunitense Michael White, condannato nel 2019 per «insulti» a Khamenei. White, ora malato di cancro, è stato portato all'ambasciata svizzera e la sua scarcerazione è subordinata alla permanenza in Iran.
Si moltiplicano i gesti di distensione
Gli Usa stanno facendo pressioni perché farlo tornare in patria e chiedono la liberazione di altri americani detenuti, come l'ex agente dell'Fbi Robert Levinson, o ancora Morad Tahbaz, Siamak Namazee e suo padre Baqer Namazee, tutti e due con doppio passaporto, e infine Xiyue Wang.
Una trattativa complessa per il primo obiettivo della Repubblica islamica è un allentamento della sanzioni, anche per ragioni umanitarie, vista la difficoltà di procurarsi medicinali e dispositivi di protezione per i medici. In questo senso lo scambio di prigionieri con la Francia segna un precedente. A maggio Parigi aveva approvato l'estradizione di Rouhollahnejad negli Stati Uniti, dove è accusato di aver favorito l'acquisizione di tecnologia militare da parte di una compagnia iraniana legata ai Pasdaran.
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