lunedi` 25 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Informazione Corretta Rassegna Stampa
17.03.2020 Confronto e sragionamento: per Le Monde, a Idlib e a Gaza, c’è lo stesso conflitto?
Commento di Michelle Mazel

Testata: Informazione Corretta
Data: 17 marzo 2020
Pagina: 1
Autore: Michelle Mazel
Titolo: «Confronto e sragionamento: per Le Monde, a Idlib e a Gaza, c’è lo stesso conflitto?»
Confronto e sragionamento: per Le Monde, a Idlib e a Gaza, c’è lo stesso conflitto?
Commento di Michelle Mazel

(Traduzione di Yehudit Weisz)


A destra: Onu - discriminazione, demonizzazione, delegittimazione di Israele

L’ONU definisce la tragedia di Idlib come “ la più grande storia di orrore umanitario del 21 ° secolo”,  come sottolinea Jean-Pierre Filiu in un articolo pubblicato su Le Monde il 15 marzo, dal titolo: “Verso una nuova ‘Striscia di Gaza’ a Idlib in Siria.”  L'allusione è chiara: anche a Gaza c’è un orrore umanitario e la colpa è di Israele. Sarebbe ovviamente necessario basare questo confronto scandaloso su argomenti solidi. Proviamo a seguire il ragionamento: "Idlib è diventato ... non solo l'ultimo territorio a continuare a sfidare la dittatura di Damasco, ma anche il santuario di un'opposizione tanto più irriducibile quanto più si sente disperata" dichiara Filiu. “Anche la Striscia di Gaza è nata da un conflitto, quello che ha visto Israele contro l'Egitto, tra gli altri, nel 1948-49.” C'è quindi uno sforzo per mettere in parallelo la situazione in Siria, dove il regime di Damasco, sostenuto da Russia e Iran, cerca di ripristinare la propria autorità su tutto il suo territorio eliminando un'opposizione sostenuta dalla Turchia, e quello che è successo in Israele nel 1948. Il problema è che non vi è stato alcun conflitto tra Israele “e l'Egitto, tra gli altri.” Ciò che accadde fu che all'annuncio dell'indipendenza di Israele, gli eserciti di cinque paesi arabi, incluso l'Egitto, invasero il giovane Stato con l'obiettivo dichiarato di distruggerlo. E il signor Filiu continua: “un quarto della popolazione araba si è trovato su questo 1% del territorio della Palestina storica.” Sorvoliamo sulla ‘Palestina storica’ che non è mai esistita, se non come Stato ebraico prima della conquista romana. Gli immensi territori che facevano parte dell'Impero Ottomano furono ripartiti dopo il 1917 tra le potenze vincitrici e fu l'Inghilterra a ricevere il mandato su quello che aveva costituito la Palestina biblica ed ebraica. Quindi lasciamo perdere il calcolo su quale base la Striscia di Gaza costituirebbe “solo l'1%” di questa Palestina immaginaria. Quel che è certo, è che fu poi invasa dall'Egitto, quando aveva meno di 200.000 abitanti, compresi i rifugiati. Con un volo pindarico sorprendente Filiu salta dal 1949 al 2005 e al totale ritiro di Israele dalla Striscia di Gaza, che passò quindi sotto il controllo dell'Autorità Palestinese, e si concede questa frase magistrale: “Il suo ritiro unilaterale ha giovato agli islamisti di Hamas.” Stai ancora seguendo? Se gli uomini del Presidente palestinese Abu Mazen non sono riusciti a reprimere l'insurrezione di Hamas e hanno perso il controllo della Striscia di Gaza, è colpa di Israele. E arriviamo alla conclusione di questo ammirevole esercizio di stile: "Proprio come Israele, che nonostante i suoi tentativi di sradicare la minaccia proveniente da Gaza, si è accontentato soltanto di contenerla, la dittatura di Damasco sarà senza dubbio costretta dalla determinazione turca ad accettare la sfida permanente di Idlib.”   Da un lato, Israele che cerca di sradicare una minaccia (che Filiu non spiega), e dall'altro Damasco, che sarebbe costretto ad accettare una presenza straniera che sostiene i ribelli. La logica mi sfugge. È per questo che Jean-Pierre Filiu ammette alla fine che “Il confronto non regge”?

Immagine correlata
Michelle Mazel scrittrice israeliana nata in Francia. Ha vissuto otto anni al Cairo quando il marito era Ambasciatore d’Israele in Egitto. Profonda conoscitrice del Medio Oriente, ha scritto “La Prostituée de Jericho”, “Le Kabyle de Jérusalem” non ancora tradotti in italiano. E' in uscita il nuovo volume della trilogia/spionaggio: “Le Cheikh de Hébron".


takinut3@gmail.com

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT