Coronavirus, come tracciare i contagiati? La risposta arriva da Israele Commento di Giordano Stabile
Testata: La Stampa Data: 15 marzo 2020 Pagina: 11 Autore: Giordano Stabile Titolo: «Israele traccia gli spostamenti delle persone con i telefonini»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 15/03/2020, a pag.11, con il titolo "Israele traccia gli spostamenti delle persone con i telefonini", la cronaca di Giordano Stabile.
Giordano Stabile
In Israele l'epidemia accelera, il numero dei contagiati passa da 127 a 193 in un solo giorno e Netanyahu interviene, parla alla nazione per prepararla alla battaglia, mentre il capo dell'opposizione Gantz annuncia che è pronto a entrare in un governo di unità nazionale guidato dal rivale. La curva del contagio indica che presto lo Stato ebraico potrebbe trovarsi in una situazione simile a quella italiana. Il premier promette che «non solo supereremo questa crisi, sconfiggeremo il virus». Soprattutto con l'uso di «una tecnologia invasiva», cioè un software per la difesa antiterrorismo, di concezione militare, per tracciare il diffondersi del contagio e stroncarlo, anche attraverso il controllo degli spostamenti attraverso i cellulari, con l'appoggio dello Shin Bet. Una guerra cibernetica «al nemico invisibile». Il primo passo è però cercare di «non infettarsi e non infettare altre persone». Per questo il governo ha annunciato nuove misure. Scuole e università rimarranno chiuse fino a dopo il Passover, tutte le attività ricreative sospese e gli assembramenti oltre le 10 persone proibiti. Ci saranno anche controlli della temperatura nei supermercati. Netanyahu ha valutato tre scenari per il futuro. In quello più drastico chiuderanno tutte le aziende a parte quelle che forniscono servizi essenziali: acqua, carburanti, elettricità, gas, sanità, sicurezza. Ai militari di leva è stato ordinato di tornare in caserma, dove dovranno restare «fino a un mese». Israele non ha ancora imposto il blocco dei voli, come l'Arabia Saudita, ma le norme imposte ai visitatori stranieri, che devono dimostrare di avere un posto dove stare per 14 giorni in quarantena, hanno di fatto bloccato gli arrivi. Nei Paesi vicini, il Libano si prepara a una chiusura totale in stile Italia, che sarà annunciata oggi, mentre il principale focolaio di contagio resta l'Iran. Ieri i casi sono saliti a 12.729, i morti a 611. Ma la realtà potrebbe essere peggiore. Foto satellitari hanno mostrato come il cimitero di Qom abbia allestito una nuova area grande come un campo da calcio, medici parlano di «centinaia di morti al giorno», mentre le autorità hanno arrestato un noto calciatore, Mohammad Mokhtari, per aver scritto su Instagram che «le cifre ufficiali sono una piccola percentuale della verità». Anche i contagi nel Golfo stanno esplodendo: 337 in Qatar, 211 in Bahrein, 104 in Kuwait, 103 in Arabia Saudita, 85 negli Emirati.
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