Iraq: il terrorismo sciita è la longa manus dell'Iran Cronaca di Paolo Mastrolilli
Testata: La Stampa Data: 13 marzo 2020 Pagina: 14 Autore: Paolo Mastrolilli Titolo: «Il Pentagono accusa: milizie sciite dietro l'attacco in Iraq»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 13/03/2020, a pag.14, con il titolo "Il Pentagono accusa: milizie sciite dietro l'attacco in Iraq", il commento di Paolo Mastrolilli.
Paolo Mastrolilli
Qassem Soleimani con Ali Khamenei
Il Pentagono accusa le milizie sciite legate all'Iran di aver attaccato una sua base in Iraq mercoledì, uccidendo due soldati americani e uno britannico. Quindi promette di punire i colpevoli, secondo la linea che il 3 gennaio scorso aveva portato al raid in cui era stato ucciso il capo dei pasdaran Qassem Soleimani. «L'attacco lanciato da milizie sciite sostenute dall'Iran - ha detto il segretario alla Difesa Esper - è consistito in multipli spari indiretti originati da una piattaforma stazionaria, e prendeva chiaramente di mira la coalizione e le forze dei nostri partner a Camp Taji». Quindi ha aggiunto: «Faremo un passo alla volta. Ma i perpetratori dovranno rispondere delle loro azioni. Non puoi sparare sulle nostre basi, uccidere e ferire americani, e passarla liscia». Il capo degli Stati Maggiori, Mark Milley, è sceso nei dettagli, rivelando che circa 30 razzi da 107 millimetri sono stati lanciati da un camion modificato, che poi è stato catturato dalle Iraqi Security Forces: «Sulla base delle analisi forensi, abbiamo buone indicazioni riguardo dove sono avvenuti gli spari e chi li ha fatti». Il presidente Trump ha commentato così: «Non è stato completamente determinato che sia stato l'Iran. E' stato un gruppo ribelle, ma molto probabilmente appoggiato dall'Iran». Milley ha detto che i militari stanno preparando le opzioni da offrire al capo della Casa Bianca per la risposta. Alla domanda se gli obiettivi della rappresaglia potrebbero trovarsi in Iran, Esper ha risposto con prudenza: «Non tolgo dal tavolo alcuna ipotesi, ma siamo concentrati sul gruppo che ha perpetrato l'attacco in Iraq». Il capo del Central Command Kenneth McKenzie ha commentato che «Khatib Hezbollah è l'unico gruppo noto che in passato ha condotto attacchi indiretti di queste proporzioni contro le forze americane e della coalizione in Iraq». Quello di mercoledì è stato il primo assalto a fare vittime americane, dopo un simile episodio avvenuto a dicembre. Quell'azione aveva provocato una serie di reazioni americane, culminate nell'uccisione di Soleimani. Il Pentagono aveva inviato diversi reparti nella regione, per prepararsi alla rappresaglia iraniana, che però non è avvenuta nelle proporzioni temute. Ora ha cominciato il ritiro di questi soldati dal Kuwait, e quasi in contemporanea è arrivato l'attacco di Taji, che minaccia di riaccendere il confronto militare.
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