Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 13/03/2020, a pag.14, l'articolo "Benny Gantz apre a un governo di unità nazionale con Netanyahu".
A destra: Benjamin Netanyahu mentre annuncia nuove misure di protezione per il contenimento del Coronavirus
L' emergenza coronavirus spinge Israele verso un governo di unità nazionale. Non c'erano riuscite tre elezioni di seguito, trattative infinite, le pressioni accorate del capo dello Stato Reuven Rivlin. Ma di fronte a un'epidemia che continua ad accelerare, nonostante misure sempre più restrittive messe in campo dal governo, il leader dell'opposizione Benny Gantz è adesso pronto a entrare in un esecutivo di salvezza nazionale assieme al rivale, il premier Benjamin Netanyahu. L'ipotesi è divenuta molto concreta ieri pomeriggio, quando l'ex generale ha riunito lo stato maggiore del suo partito, Kahol Lavan, arrivato secondo al voto del 2 marzo, con 33 seggi contro i 36 del Likud, per prendere una decisione collegiale.
Il momento è critico. Ieri il numero di contagi è salito a 109, il balzo maggiore in due settimane. Due pazienti sono in gravi condizioni, anche se per ora non si registrano decessi. Ma è la progressione a fare paura, con quasi 40 nuovi contagi in poco più di un giorno. Netanyahu ha chiuso mano a mano sempre più le frontiere. Gli stranieri che vogliono fare ingresso nel Paese devono adesso dimostrare, prima di mettersi in viaggio, di aver un posto dove stare in quarantena per 14 giorni. Una misura che ha quasi azzerato gli arrivi, mentre 170 mila stranieri sono usciti dal Paese nelle ultime due settimane.
E' un colpo tremendo al turismo ma l'alternativa è un'epidemia incontrollabile. Netanyahu si appellato all'opposizione ha chiesto un "governo di emergenza, senza esitazioni" per un periodo di tempo "limitato". Tutti assieme, ha spiegato, "possiamo salvare migliaia di vite dei nostri concittadini". Il presidente Rivlin ha subito appoggiato l'iniziativa ed esortato a "fare tutto il possibile per concentrarci su questo compito" e cioè battere il Covid-19.
I dirigenti di Kahol Lavan hanno convenuto che di fronte a una minaccia del genere "le piccole manovre politiche" rischiano di bruciare tutto il credito politico di Gantz, che pure era un passo dal mettere Netanyahu all'angolo e costringerlo a rinunciare alla carica di primo ministro. Il premier ha ottenuto con la sua coalizione soltanto 58 seggi su 120, mentre l'ex alleato e adesso rivale acerrimo Lieberman si era accordato con lo stesso Gantz per impedirgli di ottenere un nuovo incarico, in quanto rinviato a giudizio per corruzione. Martedì ci sarà la prima udienza, ma l'emergenza coronavirus potrebbe aver già stravolto tutto per quella data.
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