IC7 - Il commento di Andrea Zanardo
Dal 2 al 7 marzo 2020
La trappola delle finte elezioni in Israele. Editoriale di Moni Lerner
E così, per la terza volta in un anno, i sionisti hanno fatto credere al mondo che in Israele esiste la democrazia. Uno degli aspetti più crudeli di quel lezioso gioco delle tre carte che intrappola da decenni l'opinione pubblica. I figli ed i nipoti dei sopravvissuti alla tragedia più grande della Storia hanno creato un luogo infernale in cui votano i cittadini! Ma si è mai vista una democrazia in cui votano i cittadini? Democrazia significa governo del popolo, non del popolo ebraico! Israele si vanta di essere una democrazia, ma non è possibile chiamarlo tale perché la minoranza araba non ha mai la possibilità di vincere le elezioni e di imporre una legislazione ispirata alla Sharia come invece accade in esempi di democrazia come Siria o Iran.
Chi è infatti il vincitore di queste elezioni? Benjamin Netanyahu! Un losco personaggio che ha fatto cadere la disoccupazione sotto il 4% e ridotto l'inflazione! In quale altro Paese del mondo un personaggio del genere vince le elezioni? E poi, fondamentalmente, come è possibile che in un Paese del Medio Oriente non siano i musulmani o gli arabi a vincere le elezioni? Ci deve essere per forza qualcosa di losco in questi risultati!
Ma la risposta la conosciamo bene. Gli ebrei che sono immigrati in Israele dai Paesi arabi e non volevano vivere sotto l'illuminato governo islamico che li riduceva cittadini di seconda categoria, sono la faccia odiosa del colonialismo! E lo stesso quegli ebrei europei che non sono rimasti in Europa ad esprimere gratitudine verso comunisti e cattolici che tanto li hanno protetti in tempo di guerra tenendoli lontani dal sionismo! Non doveva finire così. Lo Stato degli ebrei avrebbe potuto essere una repubblica popolare di tipo sovietico, ferma nel campo comunista, ed aiutare in questo modo gli ebrei ad abbandonare la loro fede in una Legge scolpita nella pietra. Oppure un bellissimo e tollerante Stato multiculturale, come l'Iran, la Siria e molti altri Paesi autenticamente arabi e musulmani. Purtroppo invece Israele è diventato un Paese con una economia stabile anche in tempi di crisi, che attira immigrati ebrei che non vogliono più restare nella meravigliosa Europa multiculturale che si sta formando ed hanno paura di perdere i loro privilegi. Si spostano quindi in quella finta democrazia mediorientale, dove le donne votano ed i gay non sono lapidati! E votano per Netanyahu! Una vera ingiustizia storica che mi fa venire voglia di smettere di essere ebreo.
Andrea Zanardo