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Informazione Corretta Rassegna Stampa
08.03.2020 L'ambasciatore dell'UE in Israele deve migliorare le proprie acrobazie verbali
Analisi di Manfred Gerstenfeld

Testata: Informazione Corretta
Data: 08 marzo 2020
Pagina: 1
Autore: Manfred Gerstenfeld
Titolo: «L'ambasciatore dell'UE in Israele deve migliorare le proprie acrobazie verbali»
L'ambasciatore dell'UE in Israele deve migliorare le proprie acrobazie verbali
Analisi di Manfred Gerstenfeld

(Traduzione di Yehudit Weisz)

Risultato immagini per Emanuele Giaufret
Emanuele Giaufret

All’ambasciatore dell’Unione Europea sono necessarie solide competenze nelle acrobazie della comunicazione. Deve saper giustificare il comportamento inaccettabile dell'Organizzazione che rappresenta. Uno degli aspetti più importanti da curare è saper esporre i fatti in modo selettivo quando pubblica gli articoli. L'attuale ambasciatore è il diplomatico italiano, Emanuele Giaufret. Nell'aprile del 2019, egli aveva scritto un articolo sul Jerusalem Post, dal titolo “Breve storia delle relazioni tra UE e Israele”, in cui analizzava le profonde connessioni storiche, politiche, economiche, sociali e culturali tra Israele e l'UE. Lui sottolineava che nei discorsi, queste spesso vengono trascurate. Giaufret aggiungeva: "Il nostro futuro comune è talvolta ignorato, anche quando Israele e l'UE si stanno avvicinando” Nella sua descrizione della profondità dei legami storici , manca però un problema di fondo molto specifico: che da oltre 1.000 anni l'antisemitismo è parte integrante della cultura europea. E’ questo in particolare, che avrebbe dovuto essere menzionato, nel dire perché l'UE è stata così negligente nella sua lotta contro l’antisemitismo. Quasi 20 anni dopo l’enorme incremento della sua diffusione, non sono ancora disponibili dati statistici omogenei sugli episodi di antisemitismo nei Paesi membri. Per quanto riguarda i collegamenti politici tra Israele e l'UE, Giaufret non ha menzionato che i Paesi membri hanno spesso votato contro Israele nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e nell'Assemblea Generale. Non esistono numeri nemmeno lontanamente simili nei confronti dei voti riguardanti qualsiasi altro Paese. Secondo la definizione di antisemitismo dell'International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA), questi voti sono veri e propri atti di antisemitismo. Eppure gran parte dei Paesi europei nel consiglio di questa organizzazione hanno sostenuto l’istituzione di questa definizione. Un altro collegamento politico tra l'UE e Israele non menzionato è l'etichettatura dei prodotti provenienti dai territori contesi in Cisgiordania. Questo è un altro atto antisemita secondo la definizione IHRA, dato che l'UE non etichetta le merci provenienti da numerosi territori occupati in svariate parti del mondo. Ogni tanto, Giaufret riceve una dura risposta da un attivista israeliano. Quando due recenti attacchi terroristici a Gerusalemme hanno lasciato feriti 13 israeliani, l'ambasciatore dell'UE ha twittato che i suoi "pensieri sono con le famiglie delle vittime" e ha aggiunto che "la violenza non è mai giustificata". L’avvocato Maurice Hirsch di Palestinian Media Watch ha risposto: "Se la violenza non è mai giustificata, perché allora l’Unione Europea aiuta l'Autorità palestinese a finanziarla?" Ha aggiunto che l'UE fornisce aiuti all'Autorità palestinese, chiudendo un occhio sulla politica dell'AP del "pagare per uccidere". L'AP ha ammesso che nel 2019 ha speso 570 milioni di NIS (oltre 165 milioni di dollari) in ricompense ai prigionieri terroristi. Sullo sfondo dell'estrema ipocrisia dell'Europa nei confronti di Israele e della sua legittimazione di fatto dell'AP che gratifica degli assassini, ogni tanto Giaufret si insinua intromettendosi negli affari interni israeliani. Si è saputo che Giaufret aveva parlato con dei membri della Knesset, dicendo che la legge del 2018 “Israele come Stato – Nazione del popolo ebraico” puzzava di razzismo e che avrebbe potuto danneggiare il prestigio internazionale del Paese. A quanto pare ha anche aggiunto che quella legge ha allontanato Israele dalle norme accettate dai Paesi democratici. Eppure diversi membri dell'UE si sono allontanati già da anni dalle norme accettate dai paesi democratici. La Francia e la Svezia, ad esempio, hanno certi ghetti musulmani "no go zone" in cui le leggi nazionali non vengono rispettate. Il Primo Ministro Benjamin Netanyahu, poi anche Ministro degli Esteri, ha incaricato il ministero di convocare Giaufret per una strigliata. Saggiamente la delegazione dell'UE in Israele non ha commentato ciò che l'ambasciatore ha fatto, affermando che non si riferiscono in pubblico delle conversazioni private. Agli inizi del suo arrivo in Israele, Giaufret aveva garantito che avrebbe considerato seriamente la sensazione israeliana della forte ostilità di Bruxelles nei confronti dello Stato ebraico. Ha promesso anche di combattere la scarsa reputazione dell'organizzazione impegnandosi con tutti i settori della società israeliana, compresi i coloni. Ha anche affermato che l'UE e Israele potrebbero essere in disaccordo sul modo di gestire il programma nucleare in Iran, affermando: "Pensiamo che l'accordo [con l'Iran] apporti un valore aggiunto ... ma è piuttosto normale avere un disaccordo tra amici. " Eppure, guardando al rendimento complessivo di Giaufret in Israele, sembra che abbia imparato dai molti errori del suo non diplomatico predecessore, il diplomatico danese Lars Faaborg-Andersen. Un esempio illustrerà l'arroganza infondata di quest'ultimo. Nel suo discorso di commiato, Faaborg-Andersen ha dichiarato: "L'antisemitismo in Europa è un fenomeno che stiamo combattendo, anche più di quanto faccia Israele". Di recente, Giaufret ha un nuovo capo. L'ex Ministro degli Esteri socialista spagnolo Josep Borrell è stato nominato Alto Rappresentante dell'UE per gli Affari Esteri e per la Politica di sicurezza. Il suo partito governa la Spagna in una coalizione con Podemos, il partito che odia Israele più di tutti in Europa. Nel 2018, il suo leader, Pablo Iglesias Turrión - oggi secondo vice Presidente del governo spagnolo - aveva definito Israele un Paese illegale. Borrell ha dichiarato in un'intervista: “L'Iran vuole spazzare via Israele. Niente di nuovo al riguardo. Dovete conviverci.” Per capire quanto sia barbaro, si dovrebbe immaginare un politico occidentale alla fine degli anni '30 che dice: "I tedeschi maltrattano e discriminano pesantemente gli ebrei. Dobbiamo conviverci. " A quel tempo, la politica tedesca non mirava ancora al genocidio degli ebrei. La dichiarazione di Borrell è quindi molto peggiore alla luce dell'intenzione dell'Iran di distruggere Israele. Con un tale nuovo capo, un estremista incitatore anti-israele, l'ambasciatore Giaufret sarà costretto a potenziare notevolmente le sue acrobazie verbali.

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Manfred Gerstenfeld è stato insignito del “Lifetime Achievement Award” dal Journal for the Study of Antisemitism, e dall’ International Leadership Award dal Simon Wiesenthal Center. Ha diretto per 12 anni il Jerusalem Center for Public Affairs.
Le sue analisi escono in italiano in esclusiva su IC

takinut3@gmail.com

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