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Deborah Fait
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Elezioni in Israele: come fare le scarpe al vincitore 07/03/2020
Elezioni in Israele: come fare le scarpe al vincitore
Commento di Deborah Fait

A destra: Avigdor Lieberman, Benjamin Netanyahu

Erano sicuri di farlo fuori questa volta. I due geni del partito Blu&white, Benny Ganz e Yair Lapid, prima delle elezioni, vedevano già Netanyahu nella polvere. La loro campagna elettorale è stata tutta basata sulla demonizzazione del premier sicuri che questa volta, voilà, Bibi sarebbe andato in pensione o, forse, perché no, in galera. Si sono concentrati su un unico messaggio, anche perché non ne avevano altri, "Tutti e tutto fuorchè Bibi".  Avevano fatto però i conti senza l'oste, cioè senza il popolo di Israele che ha dimostrato una volta di più di amare Netanyahu e di credere in lui. Dopo tanta denigrazione, nonostante per mesi tutti i media del paese gli abbiano remato contro, dopo accuse, insulti di ogni genere, gli israeliani hanno ancora votato per lui ridandogli la leadership del paese. Se la faranno una domanda, a questo punto, il gatto e la volpe del Blu e Bianco? Se la farà una domanda Mangiafuoco/Liberman? Bibi ladro, Bibi corrotto, Bibi qua e Bibi là ma il popolo ama Bibi e lo ha dimostrato in tutte e tre le votazioni che Israele ha dovuto sopportare in un anno a causa dell'odio delle sinistre e di Avigdor Liberman. "Ivette", soprannome di Liberman,  dal suo nome russo Evet,  nel 2018 decise di aprire la crisi e portare Israele alle terze elezioni, senza farsi nessuno scrupolo di natura etica. Netanyahu ha vinto anche questa volta e allora come fare per eliminarlo? Semplice,  si fa una legge anti-Bibi per la quale non può diventare primo ministro chi è indagato e sotto processo.  Ivette, la cui espressione era livida di rabbia la notte dei risultati elettorali,  ha già dato il suo consenso a Ganz e gli arabi, figurarsi, sono praticamente invitati a nozze, forti dei loro 15 seggi guadagnati anche dal voto pro-arabo di qualche comunista israeliano, antisionista e, spesso, odiatore del proprio paese anche più degli arabi, anzi sicuramente di più. Vi sono cittadini arabi di Israele che amano il paese dove possono esprimersi in democrazia e rifiutano categoricamente di entrare a far parte dell'ANP. Mica sono scemi. Scemi sono invece quelli della sinistra estrema che vorrebbero Israele arabo e islamico perché loro sono democratici e pensano che questa terra debba essere regalata a chi la pretende senza diritto alcuno ma loro, perbacco, sono democratici e progressisti mica sionisti brutti e nazionalisti. Ganz &Co. Forse potrebbero riuscire a eliminare Bibi varando quella legge ma dopo li vorrò vedere governare il paese. Il centro-sinistra di Ganz insieme alla destra di Liberman e agli antisionisti, in alcuni casi antisemiti, arabi? Vedo scintille seguite da un enorme tonfo e inevitabili nuove elezioni. Il vincitore nel frattempo non se ne sta con le mani in mano, Netanyahu che è un grande tessitore, e lo dimostrano i successi avuti con paesi storicamente nemici,   sta già cercando di attirare a se vecchi transfughi del Likud passati all'Avodà o a altri partiti. Personalmente io ammiro Netanyahu ma non avrei nessun problema, dopo più di 10 anni di governo, di vedere al suo posto un premier altrettanto valido, intelligente,  carismatico e preparato, un vero leader insomma. C'è solo un problema: non esiste! Israele che vede quotidianamente minacciata la propria esistenza non può permettersi un premier di poco valore, né un ex giornalista mediocre.  Il popolo di Israele che ama il proprio paese e che tiene alla propria sicurezza ha dato un voto chiaro, chiarissimo  e ha il diritto di essere rispettato.

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Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"

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