In Argentina la lista di migliaia di nazisti fuggiti con l'aiuto del Vaticano Commento di Roberto Giardina, breve dell'Osservatore Romano
Testata:Nazione/Carlino/Giorno - L'Osservatore Romano Autore: Roberto Giardina Titolo: «Il tesoro nazista in Argentina. 30 milioni rubati agli ebrei - Ritrovata lista di 12.000 nazisti rifugiatisi in Argentina»
Riprendiamo da NAZIONE/RESTO del CARLINO/IL GIORNO di oggi 06/03/2020, a pag.16 con il titolo "Il tesoro nazista in Argentina. 30 milioni rubati agli ebrei" il commento di Roberto Giardina; dall' OSSERVATORE ROMANO, a pag. 3, la breve "Ritrovata lista di 12.000 nazisti rifugiatisi in Argentina".
A destra: Simon Wiesenthal
Sarebbe interessante capire come migliaia di nazisti sono arrivati in Argentina. OR non lo dice, Roberto Giardina sì: con la complicità del Vaticano, che ha fornito visti e passaporti falsi, contribuendo così a evitare che molti criminali rendessero conto delle proprie azioni di fronte alla giustizia.
Ecco gli articoli:
NAZIONE/CARLINO/GIORNO - Roberto Giardina: "Il tesoro nazista in Argentina. 30 milioni rubati agli ebrei"
Roberto Giardina
Fin dall'inizio del Ill Reich, i criminali nazisti mettevano al sicuro in Argentina il frutto dei saccheggi a danno degli ebrei, grazie all'aiuto di simpatizzanti del regime a Buenos Aires, emigrati tedeschi e anche no. Durante una ricerca storica, il giornalista Pedro Filipuzzi ha scoperto casualmente nell'archivio di una banca a Buenos Aires una lista con 12mila nomi: i conti segreti di nazisti che trafugavano ingenti somme dalla Germania passando dall'istituto svizzero Kredit Anstalt, oggi diventato il Crédit Suisse. Un passaggio di denaro tortuoso ma sicuro, a partire già dal 1933 fin quasi alla fine della guerra. Filipuzzi si è messo in contatto con il Centro Wiesenthal, che per decenni ha dato la caccia ai criminali nazisti: si spera di rintracciare gli eredi degli ebrei depredati, e almeno in qualche caso restituire il frutto delle rapine, ma sarà molto difficile. Anche il Crédit Suisse ha promesso il suo appoggio: centinaia di conti sono ancora esistenti, classificati come «dormienti», cioè gli intestatari non si fanno vivi da anni, sicuramente sono scomparsi. Come trovare gli eventuali aventi diritto? E le somme rimangono nel frattempo a disposizione della banca svizzera. Si calcola che sulle migliaia di conti scoperti da Filipuzzi siano giacenti almeno trenta milioni di euro. Negli Anni Trenta erano oltre 1.400 gli argentini iscritti al partito nazista in Germania. II presidente José Uriburu, e il successore Agustín Justo erano simpatizzanti di Adolf Hitler, e favorirono i rapporti e gli scambi. All'inizio degli anni Quaranta, il presidente Roberto Ortiz ordinò un'inchiesta sui depositi bancari dei nazisti, ma subito dopo il dittatore Pedro Ramirez bloccò le indagini e ordinò la distruzione di documenti compromettenti. La lista scovata da Filipuzzi sfuggi fortunatamente alla distruzione. Com'b noto, dopo la sconfitta del III Reich, i criminali nazisti trovarono rifugio in Sud America, gli Stati Uniti preoccupati solo del pericolo rosso chiusero gli occhi, e i gerarchi furono anche aiutati da cardinali e vescovi amici in Vaticano. Una delle rotte sicure passava da Genova. II procuratore Fritz Bauer, un ebreo che era riuscito a mettersi in salvo in Danimarca nel 1936, fu informato a Francoforte che Adolf Eichmann si trovava nascosto con la famiglia a Bariloche, in Argentina. Ma nella magistratura tedesca erano influenti ancora ex nazisti. Bauer fu costretto a mettersi in contatto con il Mossad, e gli agenti israeliani riuscirono a catturare l'esecutore della soluzione finale (fu giustiziato nei pressi di Tel Aviv nel 1962). Josef Mengele, il «Tosdesengel», l'angelo della morte di Auschwitz, si era rifugiato in Brasile. II medico che aveva eseguito migliaia di esperimenti crudeli degli ebrei nel Lager sfuggi alla cattura del Mossad nel 1962, e annegò durante una vacanza nel 1979. Quando nel 1994 venne scoperto Erich Priebke, il braccio destro di Kappler nel massacro delle Fosse Ardeatine, andai a intervistare Simon Wiesenthal a Vienna. «Perché viene da me? - commentò ironicamente -. Dove si trovasse Priebke lo avevo rivelato da anni agli americani e anche agli italiani. Perché non lo avete mai cercato?». Ma Wiesenthal conosceva la risposta. Per trovare i criminali nazisti si sarebbero svelati anche i crimini degli italiani. E agli Stati Uniti non faceva comodo indebolire la nuova Germania, considerata un baluardo contro l'Unione sovietica.
OSSERVATORE ROMANO: "Ritrovata lista di 12.000 nazisti rifugiatisi in Argentina"
Adolf Eichmann
Una lunga lista contenente i nomi di dodicimila nazisti che, già negli anni Trenta e tra il 1941 e il 1943 prima della caduta del Terzo Reich, avevano preso il largo e si erano rifugiati in Argentina è stata trovata dall'investigatore privato Pedro Filippuzzi tra le carte in disuso di una banca. L'elenco era noto ma si pensava fosse andato distrutto. All'interno del materiale cartaceo ritrovati anche i riferimenti dei conti bancari presso la Schweizerische Kreditanstalt, divenuta poi la Credit Suisse, con le somme che i nazisti si erano portati dietro e che erano il bottino sottratto ai milioni di ebrei saccheggiati dei loro averi. Filippuzzi ha contattato così l'ong statunitense Centro Simon Wiesenthal che fa ricerca a livello globale sull'Olocausto e sui fenomeni di antisemitismo passati e presenti, con l'obiettivo di fare giustizia. «Riteniamo che questi conti, a lungo inattivi, contengano denaro saccheggiato alle vittime ebree», ha denunciato l'organizzazione facendo sapere di aver contattato il Credit Suisse per poter aver accesso agli archivi e risolvere la questione per conto dei sopravvissuti all'Olocausto.
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