L'archeologo Dan Bahat a Torino, parlerà degli scavi nell'area del Muro occidentale Commento di Andrea Parodi
Testata: La Stampa Data: 02 marzo 2020 Pagina: 46 Autore: Andrea Parodi Titolo: «Alla scoperta del Tempio cancellato dall'Imperatore»
Riprendiamo dalla STAMPA - Torino di oggi, 02/03/2020, a pag.46, con il titolo "Alla scoperta del Tempio cancellato dall'Imperatore", il commento di Andrea Parodi.
Dan Bahat
Nelle viscere di Gerusalemme, nel luogo dove sorgeva il Secondo Tempio (distrutto dai Romani nel 70 d.C.), c'è un tunnel sotterraneo. Un luogo di fede e di grande cultura, poco conosciuto, riscoperto attraverso varie spedizioni archeologiche nella storia più recente. Tra le sorprese più eccezionali degli ultimi anni c'è sicuramente quella di Dan Bahat, il più famoso archeologo israeliano, che domani pomeriggio sarà a Torino per presentare le ricerche e le scoperte alle radici di uno dei luoghi mistici più affascinanti della terra. L'appuntamento è alle 18,30, alla Fondazione Camis de Fonseca, in via Pietro Micca 15. «Non è la prima volta che Dan Bahat viene a Torino - precisa Angelo Pezzana dell"'Associazione Italia Israele" di Torino, promotrice dell'incontro — ma abbiamo approfittato della sua presenza in Europa per portarlo in città e parlarci di un luogo straordinario».
Un tratto del tunnel dietro al Muro occidentale, a Gerusalemme
Quel luogo è il tunnel che corre sotto il celebre Muro del Pianto. Si tratta della continuazione sotterranea dei 60 metri che si possono osservare all'aria aperta, uno dei luoghi più iconici di Israele e dell'ebraismo. Sono 485 metri, scavati sotto il quartiere arabo della città, che consentono di arrivare alla pietra più grande del Secondo Tempio di Gerusalemme, quello distrutto dalle truppe dell'imperatore romano Tito. «Una pietra di circa 570 tonnellate — precisa Pezzana —e che costituisce il luogo dove Bahat, che l'ha scoperta negli Anni 90, attraverso studi molto approfonditi, ritiene si trovasse il Santuario». Di qui, per centinaia di anni sono passati milioni di pellegrini. Ebrei che lo percorrevano per arrivare al Tempio di Gerusalemme. «Bahat ci racconterà non solo delle proprie scoperte, ma anche di un mondo scomparso, di usanze e di rituali che sono mutati nel corso dei millenni», precisa Pezzana. Tutto partirà dalla scoperta di quella pietra di 570 tonnellate. Risale al tempo di Erode ed è la più grande mai ritrovata in Israele. Una pietra che rivela la genialità di chi lavorava nell'antichità. E che aggiunge mistero e fascino a un dedalo complesso come quello che riveste la più sacra delle città del mondo.
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