Jon Papernick è uno di quegli scrittori per i quali la letteratura dev'essere una esperienza estrema: può aiutarci a trovare la verità solo se si spinge fino ai confini del sopportabile, del concepibile, del dicibile. Fino a farci male, nell'intreccio tra la realtà più atroce e l'immaginazione più fervida. Al cuore del conflitto in Medio Oriente, i suoi personaggi incarnano una tensione verso il limite che le cronache recenti ci hanno sanguinosamente insegnato a conoscere. Sono israeliani e palestinesi che si uccidono per lo stesso brandello di terra. Sono vicini di casa irrimediabilmente divisi dalla fede, che si combattono in partite di backgammon dove è in gioco la vita. Sono ebrei (spesso immigrati di recente in Israele dagli USA) e musulmani per i quali uccidere l'altro è più importante, più urgente che vivere. "La lampada resterà accesa" racconta storie dure, spesso crudeli. Eli Israel ha abbandonato gli USA per la Terra Promessa, dopo una vita 'americana' di sesso, alcol e fama: finisce a fare l'eremita-pastore nel deserto, perso in una sorta di delirio mistico, ossessionato dal passato. Ci sono i kamikaze negli autobus e i ragazzi dell'intifada. Ma questa capacità di spingere la realtà fino ai suoi estremi porta anche in un'altra direzione, ora grottesca ora comica: per esempio nella parabola del dottore 'gentile' che insegna a un rabbino a pregare 'alla cristiana' per non far soffrire troppo una schiena deformata da anni di preghiere 'all'ebraica'. Con impressionante coraggio, Papernick si cala nell'intreccio di aggressività e afflato mistico, di sangue e fanatismo che sta segnando i nostri anni. È una visione che - filtrata dalla scrittura - può scatenare insieme l'orrore e il riso, e mette in luce un aspetto cruciale dell'animo umano. Affonda fino alle radici più profonde della violenza, ma forse ci aiuta a superarla. Come ha scritto Valerie Martin, leggere "La lampada resterà accesa" è "un'esperienza insieme esilarante e terrificante. Questi racconti - così come Israele, dove sono ambientati - sono allucinogeni, ricchi, allegorici, selvaggi, ironici, divertenti, commoventi, e nuovi".