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Libero Rassegna Stampa
13.02.2020 'Kauf nicht bei Juden' (Non comprate dagli ebrei) all'Onu
Commento di Daniel Mosseri

Testata: Libero
Data: 13 febbraio 2020
Pagina: 11
Autore: Daniel Mosseri
Titolo: «La lista di proscrizione dell'Onu per chi fa affari con gli israeliani»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 13/02/2020, a pag. 11, con il titolo "La lista di proscrizione dell'Onu per chi fa affari con gli israeliani" l'analisi di Daniel Mosseri.

A destra: Bds, prosecutore delle politiche antisemite naziste con altri mezzi

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Daniel Mosseri

L'ufficio dell'Alto commissario dell'Onu per i diritti umani (Unhchr) ha pubblicato una lista con i nomi di 112 compagnie private attive a diverso titolo negli insediamenti israeliani in Giudea e Samaria. 94 fra queste sono domiciliate in Israele «e 18 in altri sei Stati», ha reso noto l'Unhchr, aggiungendo che la lista è stata redatta «in risposta a una specifica richiesta del Consiglio per i diritti umani dell'Onu». Di quale reato si siano macchiate le 112 imprese per finire additate dall'Alto commissario - un ufficio oggi guidato dall'ex presidente del Cile Michelle Bachelet - è presto detto. Nessuno. Lo spiega lo stesso Unhchr. «Sebbene gli insediamenti in quanto tali siano considerati illegali ai sensi del diritto internazionale, il presente rapporto non fornisce una caratterizzazione giuridica delle attività in questione, né del coinvolgimento di imprese commerciali in esse». Per esser certi di scadere nel ridicolo, a Ginevra hanno anche aggiunto: «Il riferimento a queste entità commerciali non è e non pretende di essere un processo giudiziario o quasi giudiziario». Viene dunque da chiedersi il perché di questa mossa. Una spiegazione la fornisce l'ambasciata israeliana presso l'Onu a Ginevra.


Una scuola dell'Unrwa a Gaza, trasformata in deposito di missili da Hamas

«L'Alto commissario ha ceduto alle pressioni per la pubblicazione di questa lista nera diffamatoria», trasformando il suo ufficio in un megafono del BDS (il movimento internazionale per il boicottaggio di qualunque attività legata a Israele). Liste analoghe erano già state preparate da Amnesty International e lo sdoganamento da parte di Donald Trump degli insediamenti israeliani ha spinto il mondo delle ong a un maggiore pressing sull'Onu. Cosi mentre sentenze in Francia e risoluzioni del Parlamento in Germania riconoscono la natura antisemita del BDS, l'Onu abbraccia la retorica antisionista promossa fra le ong e parte del mondo arabo. Seconda aggravante: nessuno a Ginevra ha pensato di avvertire le 112 imprese dell'imminente pubblicazione della lista, salutata invece dell'Autorità palestinese come «una grande vittoria del diritto». Una vittoria che rischia di far perdere molti posti di lavori di arabi palestinesi impiegati da queste aziende, in nome di una vuota non-condanna.

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