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Giorgia Greco
Libri & Recensioni
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S. Y. Agnon - Una storia comune
S.Y. AGNON

"Una storia comune"

Ed. Adelphi - € 15,50



"Guai a un mondo in cui le creature vanno dietro al proprio cuore" dice la madre di Hershl Hurvitz. E' bene allora che Hershl cancelli dalla sua mente la donna che ama, Blume, e accetti "ciò che è conveniente per lui". E cosa c'è di più conveniente per lui di uno 'shiddukh', un matrimonio combinato, con la figlia di un facoltoso amministratore? D'altra parte a Shibush, 'shtetl' dell'Europa orientale votato al commercio e al culto della prosperità economica, stupirebbe il contrario. Hershl piega il capo. Che altro potrebbe fare? "Un uomo non è padrone di se stesso". Ma una via di fuga c'è, c'è sempre: la follia. Ed è un nuovo Hershl quello che torna dalla clinica, abbronzato e in carne. Ora si dedica al negozio anima e corpo. E' socievole. La vita con la moglie sembra il giardino di Eden. Tutto a questo mondo cambia. Proprio un nuovo Hershl: finalmente guarito. 0 questa volta davvero folle? Non c'è niente di più comune di una storia d'amore infelice, e Agnon ha saputo raccontarla con il suo passo tranquillo - il passo dell'antico narratore intriso della tradizione ebraica, tramutandola in implacabile, beffarda requisitoria.



Shemel Josef Agnon, nato a Buczacz [Ucraina] nel 1888 (morto a Rehovoth [Tel Aviv] nel 1970, cresciuto in ambiente tradizionalista emigrò nel 1907 a Giaffa [Palestina] dove pubblicò il primo romanzo, Le mogli abbandonate (1908), e E il torto diventerà diritto (1912). Nel 1913 si recò per studio in Germania, rimase trattenuto causa la guerra, vi rimase 11 anni collaborando con Martin Buber. Nel 1924 si stabilì a Gerusalemme dove rimase fino alla morte. Nel 1966 ha avuto il nobel ("for his profoundly characteristic narrative art with motifs from the life of the Jewish people"). La sua vasta produzione comprende romanzi come La dote della sposa (1931) di ambiente galiziano, Ieri e avant'ieri (1945) di ambiente palestinese. Ha scritto decine di racconti, tra cui Un cane randagio la sua cosa migliore (incluso in "Ieri e avant'ieri"). Saggi, raccolte di leggende, parabole. Postumo il romanzo Shirah (1970). Ha scritto racconti realistici, ma anche onirici e quasi kafkiani, alternati negli stessi racconti, con una continua opera di creazione linguistica che attinge dalla bibbia e dalla produzione rabbinica.



Recensione apparsa su Il Giornale di Brescia il 27 aprile 2002:

Storia comune tra i figli di Israele



Nomi e gesti si ripetono secondo cadenze di antiche preghiere ebraiche, e ciascun personaggio è caratterizzato da pensieri e atteggiamenti, descritti con ironia e semplicità. Herlsh è un giovane innocente e sensibile, privo di furbizia e sempre pronto ad accettare il volere dei genitori, che alle passeggiate preferiscono registri di contabilità e operazioni commerciali. Zirl, madre di Herlsh, decide di ospitare la nipote Blume in casa propria, offrendole un ruolo da domestica, in cambio di una futura dote matrimoniale. La giovane orfana accetta senza alcuna resistenza la vita con i parenti: il lavoro la rende svelta e la separa dal resto del mondo, ma l'anima si mantiene libera grazie alla passione per i libri. Quando tra Herlsh e la cugina nasce un amore spontaneo e discreto, Zirl si oppone con decisione, rivolgendosi al sensale Yona Toyber per organizzare un shiddukh (matrimonio combinato) con la ricca Mine. L'assenza di volontà del ragazzo lo spinge ad accettare il progetto materno, sposando una donna che non ama e che finisce per odiare. Il suo mondo interiore, sempre più lontano dalla realtà circostante, lo conduce lentamente alla follia e soltanto nei giardini di una clinica a Lemberg, ascoltando un dottore che cura l'anima, imparerà a comprendere "il tempo di giocare con la moglie e il tempo di andare in negozio, il tempo di occuparsi della merce e il tempo di stare un po' con la gente". Mentre Herlsh torna alla sua vita comune, Blume scompare lentamente all'orizzonte: la sua storia - si legge in conclusione di romanzo - dovrà essere narrata altrove. La scrittura di S.Y. Agnon (1888-1970), considerata modello per la letteratura contemporanea ebraica, trae forza da elementi d'origine biblica, uniti ad originali soluzioni linguistiche e solide capacità narrative. Per il lettore straniero il romanzo è anche una finestra aperta sulle tradizioni di Israele, la cui comprensione è facilitata da attente descrizioni e da un accurato glossario finale. -Mara Pace-

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