Giorgio Almirante e le verità scomode Commento di Mattia Feltri
Testata: La Stampa Data: 22 gennaio 2020 Pagina: 1 Autore: Mattia Feltri Titolo: «Gli orfani»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 22/01/2020, a pag.1, con il titolo "Gli orfani" il commento di Mattia Feltri.
Le verità scomode non cancellano il passato - che per Almirante significa la piena adesione al fascismo, anche nella versione estrema della Repubblica sociale - ma nasconderle fa male alla democrazia.
Ecco l'articolo:
Mattia Feltri
Giorgio Almirante
E' comprensibile che Liliana Segre inorridisca all'idea di ricevere la cittadinanza onoraria di Verona nei giorni in cui la città ha intitolato una via a Giorgio Almirante, mussoliniano, combattente di Salò, nel Dopoguerra segretario del Msi. Ci sono evidenze e opportunità ed è da sciocchi sottovalutarle. Nessuno ignora l'Almirante firma della Difesa della razza, il giornale diretto da Telesio Interlandi, ed estensore di ardenti articoli in sostegno della purezza del sangue e delle leggi razziali, per cui Segre sarebbe stata rinchiusa ad Auschwitz. E' invece incomprensibile e avvilente leggere quanto si sostiene a sinistra, che Almirante è immeritevole del riconoscimento siccome mai riconsiderò e superò il suo razzismo. E' falso, e il falso inquina l'oggi e il domani. Perché dimenticare che, dopo il 25 aprile, Almirante trovò rifugio a Milano in casa di una famiglia ebrea a cui lui, in precedenza, aveva offerto falso nome e salvezza nell'infuriare delle deportazioni? Perché dimenticare che nel 1967, in una trasmissione televisiva, dichiarò il suo antisemitismo giovanile «completamente superato per ragioni umane, per ragioni concettuali» (e dirlo meglio, con meno ruffianeria, con meno pienezza era impossibile)? Perché dimenticare che definì Israele la patria degli ebrei e il baluardo dell'Occidente? Senza Almirante sarebbe stato più difficile vedere la destra né antisemita né antisionista compiuta con Gianfranco Fini, e negarlo così spudoratamente significa che fa più comodo una destra riconsegnata al suo cliché, e renderlo più appetibile a qualche volenteroso svalvolato.
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