Rubato, mai restituito: storia di un quadro di Modigliani dalla Shoah a oggi Commento di Roberto Giardina
Testata: Italia Oggi Data: 18 gennaio 2020 Pagina: 14 Autore: Roberto Giardina Titolo: «Rubato, ma non viene restituito»
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi 18/01/2020, a pag.14, con il titolo "Rubato, ma non viene restituito" il commento di Roberto Giardina.
Roberto Giardina
Il quadro di Modigliani
Il ritratto di Uomo seduto con il bastone (Homme assis appuyé sur une canne) è un soggetto che appare più volte nei quadri di Modigliani. La tela è nota agli storici dell'arte, un giovane con il cappello, un bastone da passeggio tra le mani, i baffetti neri, l'espressione malinconica. Fu dipinta nel 1918, e da anni è al centro di una disputa giudiziaria, raccontata dalla Süddeutsche Zeitung. Ancora un'opera d'arte sottratta dai nazisti a un gallerista ebreo a Parigi. Tutto appare chiaro, le prove sembrano decisive, eppure il quadro non viene restituito agli eredi. Il proprietario, Oscar Stettiner, nato nel 1878, era un noto mercante d'arte, ebreo e inglese, proprietario di una nota galleria in Avenue Matignon. Era amico e mecenate dei più famosi artisti del suo tempo, con uno straordinario buon gusto. Alla fine del '39, nei primi mesi di guerra, intuì il pericolo, e lasciò precipitosamente Parigi, dove lasciò la sua collezione, per ritirarsi in Dordogna. Fu catturato e internato nel 1943. I suoi quadri finirono in mano agli occupanti nazisti, che li misero in vendita fino al 1943. Stettiner sopravvisse alla prigionia, e morì nel '48. II 26 aprile del 1950, i figli diffondono una riproduzione del quadro di Modigliani con la scritta volé, rubato. Ma l'opera è scomparsa. Ricompare quasi mezzo secolo dopo, messa all'asta da Christie's nel 1996, la compra per 3,2 milioni di dollari (2,8 milioni di euro) il mercante americano David Nahmad. Da allora, il nipote di Oscar Stettiner, Philippe Maestracci, tenta invano di tornarne in possesso. Una battaglia disperata, commenta la Süddeutsche Zeitung perché i Nahmad sono uno dei più potenti clan che controllano il mercato d'arte internazionale. Secondo quanto riferito dalla rivista specializzata Art Newspapers, i legali di Nahmad contestano la validità delle prove presentate da Maestracci: sul retro della tela è ancora attaccata un'etichetta con il nome della galleria di Stettiner, in Avenue Matignon. Una foto del '18 mostra il gallerista ebreo assieme a Modigliani e al giovane ritratto nel quadro, accanto all'opera contesa. Un'altra foto prova che Stettiner prestò il quadro nel 1930 alle Biennale di Venezia. E' chiaro che non si tratta di un'altra tela di Modigliani. Non è finita. La vedova del nipote di colui che acquistò la tela nel 1944 nella Parigi occupata dai nazisti, ha confermato che il quadro restò in possesso della sua famiglia fino all'asta del 1996, smentendo il suocero che dichiarò alle autorità francesi di aver venduto il Modigliani nel primo dopoguerra. L'opera è valutata intorno ai 26 milioni di dollari. (23,4 milioni di euro) Un buon affare per Nahmad? Ma difficilmente potrebbe metterla in vendita nell'attuale situazione giudiziaria. Perché non restituirla dunque al legittimo proprietario? si chiede la Süddeutsche Zeitung. Ma è una domanda volutamente ingenua.
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