Per molti secoli l'Islam è stato all'avanguardia della civiltà umana e delle sue conquiste. Ma già nel corso del Settecento il protagonista indiscusso del mondo civilizzato, egemone nelle scienze e nelle arti e in vantaggio assoluto sul piano politico e militare, di fatto era stato sorpassato, vinto, e iniziava a subire l'influenza culturale dell'Occidente. Il divario fra queste due civiltà è andato crescendo, e l'ultimo scorcio del millennio, con l'emergere dei paesi dell'Estremo Oriente, ha visto accentuarsi le difficoltà dell'area mediorientale. Di chi è la colpa? Scritto alla vigilia dell'11 settembre 2001, "Il suicidio dell'Islam" è una pacata e lucida analisi di un fatto storico e un energico invito all'autocritica rivolto ai popoli del Medio Oriente i quali, scrive l'autore, solo se riusciranno a coniugare capacità, energie e risorse in uno sforzo creativo comune, potranno di nuovo divenire un importante centro di civiltà.