Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 08/01/2020, a pag.16, con il titolo "Blitz di Guaidó per riprendersi il Parlamento: 'Sono presidente' " l'analisi di Emiliano Guanella.

Emiliano Guanella

Il popolo contro Maduro in Venezuela

Guaidò abbandonato dalle democrazie occidentali
In un nuovo capitolo nella complicata crisi venezuelana il leader dell'opposizione Juan Guaidó ha preso ieri possesso del palazzo de Parlamento assieme ad una novantina di deputati a lui fedeli, ripudiando l'insediamento di Luis Parra di domenica scorsa. Guaidó e i suoi hanno sfondato i portoni dell'Assemblea Nacional nel centro di Caracas, un blitz trasmesso in diretta sui social per dimostrare ai venezuelani che il potere legislativo è ancora in mano della coalizione di partiti che si oppone al governo di Nicolas Maduro. «Siamo qui per far rispettare la legge, per difendere questa istituzione e la Patria, per dimostrare che c'è ancora la speranza di rovesciare la dittatura». Decine di deputati d'opposizione erano stati tenuti con la forza fuori dal palazzo domenica pomeriggio, mentre dentro le mura veniva eletto in una caotica sessione Parra. «Nessuna elezione può essere considerata valida se non c'è il quorum - ha spiegato Henry Ramos Allup – quella di domenica è stata una farsa denunciata dal mondo intero».
Le speranze infrante
Parra, coinvolto solo un mese fa in uno scandalo di corruzione per mazzette a cambio dell'assegnazione a ditte privati dei programmi di assistenza alimentare - è considerato un traditore dai suoi ex compagni di partito di Pimero Justicia. «Si sono venduti per un pugno di dollari – ha detto il vice di Guaidó Juan Alberto Guanipa - questa loro codardia sarà ricordata per sempre». Il blitz dell'opposizione non risolve la crisi politica e istituzionale, anche perché il governo di Nicolas Maduro non intende indietreggiare sulla nomina di Parra. È facile al contrario prevedere un'escalation di violenza, come si è vista ieri fuori dal Parlamento, con gli agenti della polizia bolivariana che hanno attaccato direttamente alcuni deputati e giornalisti. I principali leader dell'opposizione chiamano alla mobilitazione popolare, anche per recuperare la credibilità che hanno perso negli ultimi mesi. Nel primo semestre del 2019 molti venezuelani hanno sperato che il governo di Maduro potesse cedere alle pressioni della piazza e della comunità internazionale, ma questo entusiasmo si è affievolito col tempo e molti accusano proprio Guaidó e compagni di incapacità per non aver potuto ribaltare la situazione. Di fronte ad una crisi umanitaria sempre più grave, con sempre più gente che lascia il Venezuela, la tensione non può che aumentare, ma non sembrano esserci soluzioni magiche per risolvere lo scontro tra governo e opposizione.
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