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La Stampa Rassegna Stampa
28.12.2019 Violenza islamista: l'Isis decapita undici cristiani
Cronaca di Lorenzo Simoncelli

Testata: La Stampa
Data: 28 dicembre 2019
Pagina: 16
Autore: Lorenzo Simoncelli
Titolo: «L'Isis decapita undici cristiani per vendicarsi di Al Baghdadi»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 28/12/2019, a pag.16, con il titolo "L'Isis decapita undici cristiani per vendicarsi di Al Baghdadi" il commento di Lorenzo Simoncelli.

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Lorenzo Simoncelli

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Undici ostaggi, per lo più cristiani, dall'identità ancora sconosciuta, sono stati giustiziati dai miliziani dello Stato Islamico nel Nordest della Nigeria. In un video drammatico di soli 56 secondi rilasciato ad un giornalista locale da Amaq, l'apparato di comunicazione del gruppo jihadista, si vedono i miliziani giustiziare gli ostaggi in un campo. Una delle vittime è stata uccisa con un colpo alla nuca, mentre gli altri dieci sono stati sgozzati. «È una vendetta per l'uccisione del nostro comandante e leader Abu Bakr al-Baghdadi e del suo portavoce Abul-Hasan Al-Muhajir», ha annunciato nel video uno dei guerriglieri. Le identità delle vittime non sono state comunicate, ma si teme che si tratti di alcuni cooperanti rapiti nei mesi scorsi nella regione. L'unica certezza è che tutti gli ostaggi erano uomini. Dalla sua istituzione nel 2016, dopo la scissione da Boko Haram, lo Stato Islamico in Africa occidentale (Iswap) non aveva mai ucciso così tanti ostaggi.

Lo scambio di prigionieri Al contrario di Boko Haram, attivo da oltre 10 anni sul territorio nigeriano e camerunense, Iswap non aveva mai mostrato l'uccisione di ostaggi. Non è casuale, inoltre, la decisione di diffondere il video in concomitanza con le festività natalizie, aumentando così l'effetto di destabilizzazione nel Paese fortemente diviso su lince religiose. All'inizio di dicembre, sempre tramite l'apparato comunicativo di Amaq, era stato diffuso un filmato in cui si chiedeva all'Associazione dei cristiani nigeriani di intercedere con il governo per organizzare uno scambio di prigionieri. Offerta mai accettata e che, secondo alcuni analisti, avrebbe portato alla decisione di uccidere gli ostaggi per mettere pressione alle autorità. Cooperanti locali, militari e funzionari statali sono i più a rischio. Si stima che gli ostaggi nelle mani di Iswap possano essere decine. Due mesi fa Iswap aveva comunicato di aver ucciso altri cooperanti e, lo scorso anno, due ostetriche erano state giustiziate. Immediata la condanna del Presidente nigeriano Muhammadu Buhari che ha ricordato alla Nazione il rischio del fondamentalismo religioso. «Questi barbari assassini non rappresentano l'Islam, né i milioni di fedeli musulmani nel mondo — ha detto il Capo di Stato in un comunicato — dobbiamo evitare in ogni modo che prevalga la violenza tra cristiani e musulmani».

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