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La Stampa Rassegna Stampa
28.12.2019 Primarie Likud: il trionfo di Benjamin Netanyahu
Cronaca di Francesco Iannuzzi

Testata: La Stampa
Data: 28 dicembre 2019
Pagina: 16
Autore: Francesco Iannuzzi
Titolo: «Netanyahu trionfa alle primarie del Likud: scatta la sfida a Gantz»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 28/12/2019, a pag.16, con il titolo "Netanyahu trionfa alle primarie del Likud: scatta la sfida a Gantz" la cronaca di Francesco Iannuzzi.


Gideon Sa'ar, Benjamin Netanyahu

La stella di Benjamin Netanyahu sembra non tramontare mai, almeno nel suo partito, il Likud. Sulle primarie per la leadership, le incriminazioni per corruzione, frode e abuso di ufficio non hanno pesato. «King Bibi», come viene chiamato, ha raccolto il 72,5% dei voti contro lo sfidante Gideon Saar che si è dovuto accontentare del 27,5%. Ai seggi sono andati quasi in 60mila, pari al 49% degli iscritti al partito. «Abbiamo sconfitto non solo il maltempo - ha esultato Netanyahu, rivolgendosi ai quadri del Likud - ma anche quanti già diffondono "Fake News" per sminuire la portata del voto. Quasi tutti i mezzi di comunicazione si erano mobilitati contro di me, ma non hanno avuto successo». Ancora una volta Netanyahu, che pure ha alle spalle 10 annidi governo, si è presentato come il rappresentante più genuino del «secondo Israele»: quello delle periferie, del disagio sociale, dell'indigenza economica. F. proprio nelle periferie ha raccolto 1'80-90 per cento dei voti, battendo Saar, un ex ministro e avvocato di successo. Questi non ha ottenuto il risultato che sperava, ma ha posto un'ipoteca che potrebbe venirgli utile quando si profilasse il dopo-Netanyahu. Il messaggio implicito del premier era che nell'imminenza delle elezioni politiche del 2 marzo «il Likud è Netanyahu». Sei suoi rivali politici Benny Gantz (leader del partito centrista Blu-Bianco) e Avigdor Lieberman (Israel Beitenu) speravano di vedere con le primarie l'inizio di uno sgretolamento interno del Likud, ora devono rivedere le proprie analisi.

II rivale «Blu-Bianco» «Il Likud ha scelto un leader con tre incriminazioni - ha detto Gantz - che cerca di abbattere lo Stato di diritto e di ottenere per sé l'immunità piuttosto che occuparsi delle necessità dei cittadini». Netanyahu dal canto suo ha assicurato che otterrà il consenso degli Usa all'annessione della valle del Giordano e all'estensione della legge israeliana agli insediamenti in Cisgiordania. In prospettiva, ha aggiunto, potrebbero essere firmati accordi di pace con Paesi arabi. Netanyahu ritiene di aver fugato ormai tutti i dubbi. Dopo le elezioni del 9 aprile e dopo quelle del 17 settembre la sua presenza ingombrante aveva impedito a Blu-Bianco e a Israel Beitenu di formare un governo unitario, di alternanza, con il Likud. Alcuni analisti però avvertono: se al voto di marzo Blu-Bianco e Likud torneranno a essere alla pari, il «plonter» («nodo», in ebraico) si ripresenterà in tutta la sua gravità istituzionale.

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