Calcio: 110 candeline per la casacca nerostellata del Casale, fondato da Raffaele Jaffe e campione d'Italia 1913-1914 Commento di Maurizio Iappini
Testata: La Stampa Data: 27 dicembre 2019 Pagina: 31 Autore: Maurizio Iappini Titolo: «Casale, la casacca nera festeggia 110 anni»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 27/12/2019, a pag.31, con il titolo "Casale, la casacca nera festeggia 110 anni" la cronaca di Maurizio Iappini.
Raffaele Jaffe, fondatore del Casale
Con la Novese - altra squadra della provincia di Alessandria - il Casale è l'unico club che può fregiarsi di uno scudetto di calcio pur non essendo espressione di una città capoluogo di provincia. L'ennesima peculiarità di una squadra che vive di eccellenze, umane e sportive e che pochi giorni fa ha festeggiato 110 anni di vita con la bandiera nerostellata issata sulla torre cittadina di Santo Stefano, quasi a sovrapporre la piena identità fra una società di calcio e un territorio, ilMonferrato. Una squadra che da sempre si identifica con una maglia così originale da vincere concorsi in giro per il mondo e da essere oggetto di numerosi tentativi di imitazione. Eppure quella stella a 5 punte bianca su una maglia nera nacque per caso: Raffaele Jaffe, professore al Leardi, chiese nel 1909 ad alcuni suoi studenti appassionati di calcio di disegnare una maglia per la nuova squadra e Luigi Casavonza ritagliò da un quaderno stelle a 5 punte poi apposte sul petto di una casacca nera, colore opposto a quello della Pro Vercelli, lo squadrone dell'epoca e fin dal primo giorno grande rivale di Casale. Ben presto in tanti impararono a conoscere quei colori perché in 4 anni il Casale arrivò a vincere uno storico scudetto e a essere la prima squadra italiana a battere una rivale inglese: accadde in città, sul campo storico del Priocco dove gli inglesi del Reading, in tournée in Italia, furono sconfitti 2-1 dopo avere a loro volta già superato Genoa, Milan, Pro Vercelli e la Nazionale italiana. Quel gruppo nel 1914 vinse anche lo scudetto.
Il Casale campione d'Italia 1913-1914
Un trionfo figlio di tanti buoni calciatori e di un allenatore dal profilo simile a quello del grande allenatore ungherese Arpad Weisz: Raffaele Jaffe, ebreo di origine, fu fra i fondatori del Casale ma con l'avvento delle leggi razziali nel 1938 fu allontanato dall'insegnamento nonostante si fosse convertito al cristianesimo. Il suo ultimo viaggio fu verso Auschwitz dove morì il 6 agosto 1944. Jaffe è uno dei simboli di una squadra che da sempre è riconosciuta in tutto il mondo del calcio per una storia ricca di soddisfazioni, come la vittoria in serie B del 1929-'30, categoria poi sfiorata a fine anni '70 o per avere visto indossare il nerostellato a tanti campioni come Umberto Caligaris o Leonardo Pavoletti che al Casale giocò nel 2011.Oggi il Casale lotta per tomare in serie C dove ritroverebbe Novara, Pro Vercelli e Alessandria: le squadre del quadrilatero che scrisse la storia del calcio prima dell'avvento dei grandi club. La strada è lunga ma il Casale conta su una città legata alla squadra da un affetto particolare. Come testimonia la nascita dell'associazione «Stellae caliga», su iniziativa dei tifosi «a difesa della maglia Nero Stellata».
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