Gentilissima Signora Fait, nell’omelia della S. Messa in onore della Beata Vergine di Guadalupe, pronunciata in spagnolo, il Papa non ha affatto insinuato che Maria non sia ebrea, bensì ha fatto un piccolo trattato di teologia mariana, incentrato su tre parole riferite a Maria: donna-Signora, madre e, appunto, “meticcia” (“mestiza” in spagnolo). Con quest’ultimo termine, però, il Papa non ha alluso all’identità dei genitori di Maria, indiscutibilmente ebrei, bensì si è ispirato all’apparizione ed immagine della Vergine ‘Morenita’ (veneratissima in tutta l’America Latina e nota oggi pressoché in tutto il mondo cattolico, anche per le caratteristiche tuttora non spiegate dell’immagine custodita nel Santuario di Guadalupe) per parlare del Mistero principale concernente Maria, il Suo essere divenuta Madre di Dio. Il Papa, infatti, ha detto (riproduco la traduzione in italiano sul sito della Santa Sede, sezione delle omelie papali) che Maria “si è voluta meticcia per noi, si è meticciata. E non solo con Juan Dieguito, ma con il popolo. Si è meticciata per essere Madre di tutti, si è meticciata con l’umanità. Perché? Perché ha ‘meticciato’ Dio. Ed questo è il grande mistero: Maria Madre ‘meticcia’ Dio, vero Dio e vero uomo, nel suo Figlio”. Maria, dunque, non è meticcia nel senso di esser nata da un’unione fra europei ed indios, bensì si è “meticciata”, sia nel senso di apparire, nel XVI secolo in Messico, in sembianze azteche o meticce all’indio Juan Diego, per mostrarsi vicina e farsi comprendere da popoli appena conquistati dagli spagnoli, sia in quello di aver concepito il Figlio di Dio fatto Uomo, cosicché nel Suo grembo Creatore e creatura si sono incontrati. Forse le parole del Papa possono sorprendere chi cattolico (credente) non è e probabilmente nella traduzione in altre lingue si perde parte del senso e della forza delle espressioni spagnole dell’originale, ma per i fedeli che partecipano alla vita della Chiesa il loro senso è chiarissimo, alla luce delle nozioni più elementari di teologia mariana apprese al catechismo e nelle omelie festive in parrocchia. Con i più cordiali saluti,
Annalisa Ferramosca
P.S.: Il re Davide era della tribù di Giuda, quindi una discendente di Aronne (che era della tribù di Levi) non poteva essere “della casa di re Davide” come “conseguenza” della sua discendenza da Aronne. I Vangeli non danno alcuna genealogia di Maria (ma solo di Giuseppe, discendente di Davide) e non è dato sapere se fosse anch’Ella una discendente di Aronne come viene detto, nel Vangelo secondo Luca, della sua “parente” Elisabetta.
Gentile Annalisa,
è molto interessante quello che lei scrive a proposito del meticciato di Maria. Forse sarebbe il caso che il Papa si esprimesse in modo che tutti possano capire, anche noi comuni mortali. Le sue parole non sono state fraintese solo da me ma da molti cristiani e basta leggere alcuni scritti indignati sui social per rendersene conto. Vi sono un'infinità di proteste a proposito di quel "Maria si è meticciata". Non è la prima volta che Francesco, forse trasportato dal suo carattere impulsivo, si lascia scappare parole che possono dare adito a incomprensioni. Quanto alla genealogia di Giuseppe tutti i testi lo indicano come discendente della casa di Davide. Su Maria la tradizione racconta essere nata da Anna e Gioacchino, cresciuta per alcuni anni nel Tempio di Gerusalemme dal sacerdote Zaccaria e da Elisabetta, parente o zia, madre di Giovanni Battista. La storia dice che Maria discendesse dalla tribù di Giuda e della casa di Davide come Giuseppe.
Un cordiale shalom e ancora tanti auguri di buon Natale.