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La Stampa Rassegna Stampa
24.12.2019 Inghilterra: i jihadisti impongono la sharia nelle carceri
Commento di Vittorio Sabadin

Testata: La Stampa
Data: 24 dicembre 2019
Pagina: 16
Autore: Vittorio Sabadin
Titolo: «I detenuti jihadisti applicano la legge islamica nelle carceri»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 24/12/2019, a pag. 16, con il titolo "I detenuti jihadisti applicano la legge islamica nelle carceri", il commento di Vittorio Sabadin.

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Vittorio Sabadin


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Gli estremisti islamici detenuti nelle carceri britanniche applicano le leggi della Sharia, organizzano processi sommari ed eseguono sentenze nei confronti di altri prigionieri che abbiano violato i codici di comportamento codificati nel Corano. Lo ha confessato un detenuto tornato in libertà, chiamato Jack dagli inquirenti, interrogato nell'ambito delle inchieste seguite all'attentato di un mese fa al London Bridge, nel quale Usman Khan, un detenuto liberato con 8 anni di anticipo sulla pena, ha ucciso a coltellate due persone prima di essere bloccato dai passanti. Jack ha raccontato di avere partecipato a processi basati sulla Shari'a nel carcere di Woodhill. Con lui c'era un estremista di nome Brusthom Ziamani, espulso dai Testimoni di Geova e in seguito radicalizzato dal predicatore britannico Anjem Choudary, famoso per avere elogiato gli attentatori dell'11 Settembre. C'era anche un altro estremista condannato per omicidio, identificato solo con una iniziale, «M». Fu «M» a dirgli che bisognava uccidere la regina Elisabetta, perché era una nemica dell'Islam. La legge della Sharia, ha raccontato "Jack", è stata applicata a due islamici accusati di avere bevuto alcol. L'ex detenuto ha riferito agli inquirenti le frasi pronunciate da Ziamani: «Siete stati sorpresi a bere alcol ieri sera da due fratelli.

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A causa delle prove evidenti che vi accusano, vi dichiariamo colpevoli nonostante la vostra dichiarazione di innocenza». La pena, subito eseguita, fu un violento pestaggio, nel quale uno degli accusati quasi perse un occhio. Ai due fu detto di dire alle guardie carcerarie che erano caduti dalle scale. Jack ha raccontato di un altro processo e di un altro pestaggio, sempre per uso di alcol. Secondo il suo racconto, riferito dal «Times», Ziamani aveva registrazioni dell'ideologo di al-Qaeda Anwar al-Awlaki, l'imam nato negli Usa e naturalizzato yemenita che Obama aveva ordinato di uccidere. Non ci vuole molto: su YouTube ci sono 40.000 file che lo riguardano. Ma Jack ha aggiunto che l'opera di arruolamento e indottrinamento in carcere è molto intensa e che a lui stesso era stato offerto di andare in Siria. Nelle carceri inglesi e gallesi ci sono 13.000 detenuti islamici, il doppio di quanti erano nel 2002. L'indagine promossa dopo il London Bridge mira proprio a scoprire quanto sia prudente rilasciare detenuti che magari sono stati nel frattempo indottrinati dagli estremisti.

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