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Giorgia Greco
Libri & Recensioni
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Gabriele Nissim - Il tribunale del bene
GABRIELE NISSIM

"Il tribunale del bene. La storia di Moshe Bejski, l'uomo che creò il Giardino dei giusti"

ed. Mondadori - € 18



Il gesto eroico di Oskar Schindler, che salvò centinaia di ebrei dalla Shoah, venne riconosciuto e commemorato con un albero nel Giardino dei giusti solo alcuni anni fa. Ma la storia dell'imprenditore tedesco e della sua famosa lista non è altro che una delle molte vicende di piccoli eroismi quotidiani che durante l'ultima guerra hanno salvato la vita a migliaia di persone. Un uomo, di nome Moshe Bejski, uno dei tanti che fece parte della 'lista di Schindler', giunto in Israele alla fine della guerra, ha dedicato la sua vita per ritrovare e commemorare i 'giusti' di ogni parte del mondo, perché di essi non fosse persa la memoria e perché per sempre il popolo ebraico potesse essere loro grato.



Nel libro "Il Tribunale del Bene. La storia di Moshe Bejski, l’uomo che creò il Giardino dei Giusti", Mondadori, Gabriele Nissim racconta la vicenda umana dell'uomo che per 25 anni ha presieduto la Commissione dei Giusti di Yad Vashem. Negli anni '60, mentre Simon Wiesenthal dava la caccia ai criminali nazisti, Moshe Bejski si dedicava alla valorizzazione degli uomini buoni, rendendo il "Giardino dei Giusti" il luogo emblematico della memoria del Bene in uno dei momenti più oscuri dell’umanità.



Ricordare il Male è necessario ma non sufficiente. La migliore garanzia per impedire che si ripeta è valorizzare il Bene, fornire la Speranza come sostegno alle generazioni future: il Male da solo offre disperazione; solo il Bene offre progettualità e ci impedisce di cadere nella generalizzazione dell'odio. L'ebrea olandese Etty Hillesum, prima di morire ad Auschwitz, scrisse nel suo diario che sarebbe stato giusto proteggere anche un solo tedesco buono che fosse rimasto sulla faccia della terra.



L'insegnamento dei "Giusti" ci riconduce alla storia tragica del XX secolo, dominato dal trionfo delle ideologie totalitarie. Oltre all'Olocausto ebraico, non dobbiamo dimenticare il genocidio degli armeni nel 1915, gli immani massacri perpetrati nei gulag staliniani, gli stermini di intere popolazioni inermi operati in ogni parte del mondo, anche recentemente. In ogni situazione ci sono stati dei giusti che hanno cercato di opporsi. Tra di loro ci sono coloro che non si sono fatti schiacciare dal fanatismo ideologico o religioso e hanno saputo scegliere l'uomo e difenderne la dignità, anche quando sono stati sconfitti. Il loro esempio morale bussa alla nostra coscienza e toglie tutti gli alibi agli spettatori indifferenti e inerti di fronte ai crimini contro l'umanità.

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