"Sono quello che si suole definire un ebreo assimilato...ci invade un sentimento di irresistibile solidarietà. Poco importa da dove provenga. Se le grandi potenze, seguendo il freddo calcolo del proprio interesse, lasciassero distruggere il piccolo stato, che non è il mio, commetterebbero un crimine, di modeste proporzioni su scala mondiale, che tuttavia toglierebbe a me la voglia di vivere e farebbe provar vergogna dell'umanità a milioni e milioni di uomini" (Raymond Aron, pag. 139)
