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La felice disfatta di Corbyn
Commento di Antonio Donno Al centro, dietro lo striscione "Free Palestine", Jeremy Corbyn Per favore, amici, trattenetemi. Sono troppo felice, rischio un coccolone. Quello sporco antisemita di Jeremy Corbyn è stato sconfitto, umiliato, distrutto, azzerato. Boris Johnson e il suo partito tory lo hanno sprofondato. Corbyn odiava Israele, si faceva fotografare in compagnia dei più sporchi terroristi di Hamas, degli Hezbollah e ogni altro criminale attivo contro Israele e propugnatore di fatti di sangue contro gli ebrei in ogni parte del mondo. Una volta Corbyn si fece fotografare insieme ad un terrorista esponendo una bandiera di Israele con al centro non lo scudo di Davide ma la svastica nazista. Quando vidi quell’immagine cominciai a urlare per casa come un ossesso. Non si poteva infangare la memoria di sei milioni di ebrei passati per il camino di Auschwitz attribuendo loro un simbolo che apparteneva invece alla barbarie nazista e ai suoi collaboratori in ogni parte d’Europa. Ora si parla di Brexit e dell’impegno di Johnson di portare la Gran Bretagna fuori dall’Europa entro gennaio. Tutti i giornali parlano, e giustamente, di questo prossimo evento. Nessuno, però, sottolinea che la sconfitta verticale di Corbyn è la sconfitta di un antisemita e dei suoi seguaci. È un fatto secondario, ma per noi, che amiamo Israele e il popolo ebraico, è un evento di grande importanza. Ciò non attenuerà di certo l’onda antisemitica che scuote l’Europa, ma è tuttavia fondamentale che un odioso antisemita non sia diventato il primo ministro di una nazione come la Gran Bretagna, che con il grande Churchill, durante la seconda guerra, ha sopportato inenarrabili sciagure pur di sconfiggere il nemico nazista, che mandava a morte una gran parte del popolo ebraico d’Europa.
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