Arabia Saudita: sì alle donne sole nei ristoranti Cronaca di Giordano Stabile
Testata: La Stampa Data: 10 dicembre 2019 Pagina: 9 Autore: Giordano Stabile Titolo: «Riad, crolla un altro tabù: sì alle donne sole nei ristoranti»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 10/12/2019, a pag.9, con il titolo "Riad, crolla un altro tabù: sì alle donne sole nei ristoranti", la cronaca di Giordano Stabile.
Giordano Stabile
Mohammed Bin Salman
Dopo il permesso di guidare e la possibilità di affittare una stanza d'albergo senza chiedere il permesso a padre o marito perle saudite arriva anche la libertà di andarsene al ristorante per conto loro e sedersi a un tavolo vicino clienti uomini, dopo essere entrate dall'ingresso principale. È un'altra, piccola rivoluzione nell'Arabia Saudita del principe Mohammed bin Salman. L'uomo forte del Regno non tollera il dissenso ma marcia a passi forzati verso la modernizzazione. Senza un cambio netto nei costumi le riforme economiche non possono funzionare e tutta la sua Vision 2030 sarà messa in discussione. Così, un decreto ha stabilito che per ristoranti, caffè, locali non sarà più obbligatorio avere due ingressi separati, uno per gli uomini e uno per donne e famiglie. Nei ristoranti in Arabia Saudita ci sono in genere due aree, una riservata alle famiglie e l'altra soltanto agli uomini. A donne e famiglie viene riservato un ingresso laterale, perché siano meno in vista. Da oggi saranno i proprietari degli esercizi a decidere se mantenerli o no. È probabile che presto verranno approvate norme simili anche per gli stadi, i cinema e altri locali pubblici. il modello è quello di Dubai, la città emiratina che si è aperta al mondo negli ultimi due decenni con una serie di provvedimenti simili e dove oggi ci sono anche locali che servono bevande alcoliche. A questo ancora Riad o Gedda non sono arrivate ma il ritmo dei cambiamenti è impressionante. A partire dal discorso del principe sulla necessità delle aperture, nel settembre 2017, sono state abolite una serie di norme discriminatorie: nel giugno de12018 è stato cancellato il divieto alla guida di automobili, quello di andare allo stadio, poi l'obbligo di aver il permesso del «custode» per viaggiare all'estero, infine quello di essere accompagnata da un maschio della famiglia nei soggiorni in albergo. Le riforme del principe stanno introducendo in primi cambiamenti sociali. A Riad si vedono le prime donne al volante e alcune senza più neppure lo hijab. Cala anche il numero di niqab, velo integrale. Il principe ha raccomandato in modo informale la fine dell'obbligo di indossare l'abaya, il lungo soprabito nero. L'imposizione è già stata abolita per le straniere, anche in vista dell'apertura al turismo, che dalla fine di questo mese vedrà la sua prima stagione internazionale, con l'apertura di siti prima inaccessibili per gli stranieri, come l'oasi di Al-Ula, il deserto al confine con l'Oman, le spiagge sul Mar Rosso. Dal turismo dovrà arrivare una parte consistente della ristrutturazione economica per ridurre la dipendenza dall'export petrolifero. All'apertura nei costumi non corrisponde però ancora quella politica. A luglio dell'anno scorso, subito dopo la concessione del permesso alla guida, una decina di attiviste per i diritti umani sono state arrestate e sono tuttora a processo, con il rischio di condanne fino a 5 anni di carcere. Una è stata di recente messa in isolamento, dove secondo alcune ong internazionali rischia torture.
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