Ieri, 8 Dicembre, purtroppo, è venuto a mancare Piero Terracina. E' davvero un giorno triste. E' andato via, ma la sua voce, assieme a milioni di altre voci, resta, la memoria di quello che ha visto e vissuto non si perde. Era la voce di chi è tornato e voleva dimenticare e non ha potuto farlo perchè anche le sofferenze più atroci vanno ricordate, perchè siano di avvertimento alle gene- razioni future. A tutti coloro che vivono nell'indifferenza, che non vogliono avere ricordi perchè significherebbe pensare e che, per questo, non ' vedono ' il pericolo che che si nasconde dietro gli atteggiamenti, le parole, le promesse di chi ci vuole tutti uguali. Forte allora, deve essere la memoria contro ogni crudele e vile menzogna del negazionismo, perchè questo è : il tentativo di cancel- lare quello che è stato. Ma non si può, non si deve accet- tare il silenzio perchè " ciò che è stato, può tornare ". E mai come oggi, le parole di Primo Levi, devono fare ' rumore '. Shalom
Alessandra Gargaro
Gentile Alessandra,
Uno degli episodi che Piero Terracina raccontava ai ragazzi era quando fu cacciato da scuola. "Perché cosa ho fatto?" fu la sua domanda. "Perchè sei ebreo" la risposta dell'insegnante e da quel momento ebbe inizio il suo inferno. Poi ancora i brividi quando raccontava di aver chiesto dove fossero i genitori "Vedi quel fumo? Sono già usciti da lì". Diceva che esisteva un limite alla credibilità dell'orrore e per questo andava nelle scuole, nelle carceri, ovunque lo chiamassero per raccontare Auschwitz. Adesso non avremo più la sua testimonianza e, come ha detto Liliana Segre, ci sentiremo più soli, le voci delle testimonianze si vanno via via spegnendo e il pericolo è che alla fine prendano il sopravvento quelle dell'odio e del negazionismo. Dobbiamo stare molto attenti. Dicendo -Shalom Piero- mi auguro possa finalmente rivedere quella madre che tanti anni prima lo benedì alla maniera ebraica prima di scomparire nell'inferno nazista.
Un cordiale shalom