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La Stampa Rassegna Stampa
09.12.2019 Turchia: l'islamista Erdogan sfida ancora la Nato e stringe l'alleanza militare con Mosca
Cronaca di Giordano Stabile

Testata: La Stampa
Data: 09 dicembre 2019
Pagina: 14
Autore: Giordano Stabile
Titolo: «Erdogan sfida ancora la Nato. In arrivo altri S-400 da Mosca»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 09/12/2019, a pag.14, con il titolo "Erdogan sfida ancora la Nato. In arrivo altri S-400 da Mosca", la cronaca di Giordano Stabile.

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Giordano Stabile

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Vladimir Putin, Recep T. Erdogan, Donald Trump

La Turchia sta per concludere un accordo per la Russia per comprare un altro reggimento di missili anti-aerei S-400 e continua a tenere chiusa la porta al piano di difesa della Nato in favore di Polonia e Paesi baltici. Il doppio schiaffo all'Alleanza arriva dopo un vertice a Londra che ha visto il presidente Recep Tayyip Erdogan al centro dell'attenzione, in certo qual modo corteggiato da Donald Trump. Ma il rapporto con la Russia di Vladimir Putin continua ad approfondirsi. Media russi, a partire dall'agenzia Interfax, hanno confermato che sono in corso le trattative per una nuova fornitura di missili, definiti dal Pentagono "incompatibili con l'appartenenza alla Nato". ll ministro della Difesa di Ankara, Hulusi Akar, non ha confermato ma ha ribadito che l'acquisto del sistema anti-aereo "non è una scelta ma una necessità", in quanto il Paese si trova davanti a "minacce serie". Media del Golfo hanno ribadito ieri che le trattative sono a "buon punto", in quando nei primi test condotti in Turchia la scorsa settimana gli S-400 "hanno superato di gran lunga le aspettative dei turchi". Ankara ha provato i radar del sistema con F-16 che volavano a bassissima quota in una base militare vicino alla capitale. Il Pentagono aveva chiesto di non testare il sistema e "non renderlo operativo". Mosca è ancora impegnata nella consegna del primo lotto. Ogni reggimento comprende 16 lanciatori e 64 missili pronti all'uso, più quelli di riserva, a un costo di esportazione di 2,5 miliardi di dollari. E' uno dei prodotti di maggior successo dell'industria militare russa. Anche l'India ha firmato un contratto per la consegna di cinque reggimenti. L'annuncio della nuova intesa potrebbe essere fatto da Erdogan e Putin l'8 gennaio, in occasione dell'inaugurazione del primo tubo del gasdotto TurkStream, a Istanbul. I rapporti fra Russia e Turchia continuano a svilupparsi nel quadro del "grande progetto eurasiatico" che vede i loro nazionalismi in competizione ma compatibili, nonostante i dissidi per esempio sulla Siria, dove sono su due fronti opposti. Ankara per questo non vuole rompere del tutto le alleanze con America ed Europa, ma qui la frattura è più profonda, soprattutto sulla questione curda. Il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu ha ribadito che la Turchia bloccherà il piano di difesa per la Polonia e i Baltici finché l'Alleanza non includerà i curdi delle Ypg fra le organizzazioni terroristiche: "Quel piano non sarà presentato finché non verrà presentato anche il nostro", cioè il riconoscimento della minaccia da parte del Pkk e delle Ypg.

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