"Chi nega la Shoah è malato di mente, chi se la prende con gli ebrei è malato di mente, chi odia Israele è nemico dell'umanità" Queste le parole pronunciate da Matteo Salvini a Stasera Italia, programma condotto con molta eleganza da Barbara Palombelli, in onda ogni sera su Rete 4. Parole che avranno fatto venire il mal di pancia a più di una persona e a tutti quegli antisemiti che si dicono semplicemente critici della politica di Netanyahu. Urlare "Stato criminale" è una critica? Scrivere sui social che Israele è uno stato canaglia è una critica? Parlare di apartheid è una critica? No, sono solo infami menzogne. Giustificarsi con il patetico "sono antisionista non antisemita" ormai non vale più dal momento che persino l'Assemblea nazionale francese ha equiparato l'antisionismo all'antisemitismo. Forse la Francia, travolta per anni da ondate di odio contro gli ebrei e da manifestazioni in cui veniva regolarmente bruciata la bandiera di Israele e urlati slogan di morte per lo stato ebraico e per le comunità ebraiche del mondo, incomincia a porsi qualche domanda. Può darsi che il film "L'Ufficiale e la Spia", capolavoro di Roman Polanski, in tempi bui e confusi come quelli che stiamo vivendo, abbia avuto il suo peso nella decisione presa così inaspettatamente.
La locandina del film di Roman Polanski
La storia è storia e il famoso J'accuse di Emile Zola è ritornato di grande attualità dimostrando che l'antisemitismo e l'odio che ne deriva rendono debole qualsiasi stato. Un gesto simbolico importante che, mi auguro, avrà il suo peso anche sulle mozioni contro Israele in seno all'ONU. Matteo Salvini, che già in passato aveva dimostrato di essere amico di Israele, ha detto parole che nessun ministro o politico europeo ha mai avuto il coraggio di pronunciare, le ha quasi gridate davanti alla Palombelli aggiungendo che la Lega sta preparando una mozione contro l'antisemitismo per riconoscere che essere antisemiti significa essere dei dementi che odiano gli ebrei ma anche Israele. Un grande Salvini dunque, un grande amico di Israele. Purtroppo accade uno strano fenomeno, me ne rendo conto leggendo i social, vi sono persone, anche amiche di Israele, persino ebrei ( ovviamente di sinistra) che dubitano…" lo dice per avere i voti degli ebrei"… che arrivano anche a dileggiare le sue dichiarazioni…"figurarsi, è solo propaganda, lui è amico di Casa Pound"… Insomma qualsiasi cosa dica è sbagliata, regolarmente derisa, negata, addirittura usata contro. Ormai esiste un enorme, immenso movimento che va dall'Europa alle Americhe, un movimento di sinistra i cui sforzi sono tesi solamente a delegittimare ogni cosa dica o faccia la destra, naturalmente quella liberale e democratica, per indurre tutti al pensiero unico. Leader importanti come Trump, statisti come Netanyahu vengono demonizzati e indagati nel tentativo di eliminarli. Politici come Matteo Salvini vengono derisi e insultati. "Chi odia Israele è nemico dell'umanità" è un' affermazione che, in momenti bui come i nostri, pregni di un odio antisemita mai visto dalla fine della guerra, dovrebbe far tremare i polsi, dovrebbe commuovere ed entusiasmare. Invece no! Invece, siccome lo dice Salvini, deve essere svilito, non creduto quando non addirittura deriso. Bene, cari i miei sinistri odiatori, tenetevi Di Stefano che, da Gerusalemme, dice "Saluti dalla Palestina", tenetevi Grillo che nega la dittatura degli ayatollah e le impiccagioni pubbliche a Teheran, tenetevi D'Alema che va a spasso con i terroristi Hezbollah, tenetevi un Corbyn che ha 11 accuse di antisemitismo conclamato sul groppone, che considera amici tutti i terroristi arabi palestinesi, che porta corone di fiori sulle tombe degli assassini della strage di Monaco. Teneteveli tutti e mi rivolgo anche alle comunità ebraiche da cui non è giunta una sola voce di soddisfazione per le dichiarazioni del leader della Lega. Pare brutto dire "Grazie Matteo"? Si, certo, pare bruttissimo, poi magari, si sa il paese è piccolo e la gente mormora, qualcuno potrebbe pensar male, qualche vicino, qualche amico, qualche collega potrebbe sussurrare la parola fascismo e allora sai che figura! Amare Israele, parlar bene di Israele, persino difendere con le parole Israele e la sua democrazia non è cosa buona per la sinistra e se lo fa uno che si chiama Matteo Salvini, diventato il capro espiatorio della classe politica, sardine comprese, può essere trasformato addirittura in anatema! Però non tutto è perduto, vi sono segnali, piccoli ma incisivi, che ci fanno capire che forse qualcuno si è reso conto di essere andati troppo in là nell'odio contro gli ebrei, forse qualcuno sta capendo che un'Europa senza ebrei diventerebbe un povero continente, privo di cultura in mano a milioni di seguaci di Allah. Forse qualcuno incomincia a capire che salvare gli ebrei significa salvare se stessi. C'è ancora molta strada da fare e avremo ancora molte cadute nel baratro ma la banalità del male non deve mai più vincere su democrazia e libertà. Mi auguro che il coraggio di Salvini sia solo l'inizio di un cambiamento di rotta della politica. Sono troppo ottimista? Forse ma sperare fa bene alla salute.
Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"