Eva Hoffman - Shtetl. Viaggio nel mondo degli ebrei polacchi
EVA HOFFMAN
"Shtetl. Viaggio nel mondo degli ebrei polacchi"
Ed. Einaudi- € 14
Un paesino di nome Bransk, nella campagna polacca ai confini con l'attuale Bielorussia. Prima della guerra contava circa 4600 abitanti, equamente divisi fra ebrei e cristiani. Oggi non ci sono più ebrei a Brans. Soltanto tracce, echi. E tristezza, rabbia, senso di colpa, negazione del passato. In Polonia continuano a vivere alcune migliaia di ebrei, ma la loro cultura, le loro comunità sono scomparse con la Seconda guerra mondiale. I villaggi ci sono ancora, ma il mondo che vi pulsava, i negozi, il suono della yiddish e dell'ebraico, non ci sono più. E dire che proprio nello shtetl - diminutivo di 'shtot, in yiddish "città" - nel corso dei secoli era realizzata un'esperienza multietnica, caratterizzata dalla compresenza di due società povere, gli ebrei ortodossi e un mondo contadino premoderno; lo shtetl era diventato una realtà sociale insolita, ma dotata di straordinarie risorse. E' questa realtà sociale che Eva Hoffman, attraverso l'indagine scientifica e la ricerca sul campo, indaga con minuzia e passione: nel tentativo di spiegare perché nello shtetl gli ebrei furono oggetto della più incontrollata crudeltà da parte dei vicini, ma anche della più spontanea generosità, e nella speranza che una ricostruzione storica obiettiva sia anche un messaggio di tolleranza.