Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 29/11/2019, a pag. 17, con il titolo "Addestriamo nuove milizie pronte a tutto'. Chat e kalashnikov per il partito neonazista' ", la cronaca di Fabio Albanese; dal CORRIERE della SERA, a pag. 25, con il titolo "Sognavano un partito nazista: 'Gli ebrei vanno sterminati' ", il commento di Giovanni Bianconi.
Il negazionismo e il nazismo devono essere reato: solo così potrà essere arginato il fanatismo degli eredi di Hitler.
Ecco gli articoli:
Alcune foto della nazista antisemita Francesca Rizzi
LA STAMPA - Fabio Albanese: "Addestriamo nuove milizie pronte a tutto'. Chat e kalashnikov per il partito neonazista' "
Fabio Albanese
Il nome era italiano, Partito Nazional Socialista Italiano dei Lavoratori, ma l'acronimo «Nsab» è tedesco. Nel gruppo c'era chi si faceva chiamare Sergente maggiore di Hitler e chi aveva vinto il titolo di Miss Hitler 2019. Sono 19, dalla Sicilia al Veneto alla Sardegna, e sono tutti indagati per costituzione e partecipazione ad associazione eversiva e istigazione a delinquere. Un'organizzazione neonazista, scoperta due anni fa dalla Digos di Enna che ieri ha eseguito una serie di perquisizioni in tutta Italia assieme ad altre 15 questure del Paese. Dall'inchiesta, coordinata dalla Dda di Caltanissetta e condotta con la Direzione antiterrorismo della polizia e con la postale, emerge «l'esistenza di una vasta e frastagliata galassia di soggetti accomunati dal medesimo fanatismo ideologico e intenzionati a costituire un movimento di ispirazione filonazista e antisemita», con «una asserita disponibilità di armi ed esplosivi». C'è la donna di 55 anni di Coldiero, nel Veronese, insospettabile moglie e madre che all'insaputa della famiglia conserva simboli nazisti e fascisti, moduli in bianco di adesione alla Nsab e una copia del documento programmatico infarcito di «difesa della razza» e di «comandante della nazione a tempo indeterminato». C'è la 48enne di Cittadella, nel Padovano, con l'armadio pieno di materiale del «partito» e di simboli nazisti, e un testo di frasi antisemite contro il deputato pd Fiano. C'è una mamma single di 26 anni di Pozzo d'Adda, nel Milanese, che l'estate scorsa si è guadagnata il titolo di miss Hitler in una competizione nel «deep web». C'è un pluripregiudicato della ‘ndrangheta, ex pentito e referente di Forza Nuova nell'Imperiese, che si occupava dell'addestramento. E poi un pregiudicato di 32 anni a Cuneo, tre persone nel Genovese, un 41enne a Lacchiarella (Milano); altri a Bergamo, Cremona, Livorno, Messina, Avola, Torino, Nuoro. Durante le perquisizioni, oltre a simboli, bandiere e documenti sono state trovate armi e per questo in provincia di Monza Brianza uno dei 19 è stato arrestato. Gli indagati comunicavano tra loro con una chat chiusa che chiamavano «Militia». Tra le persone che più odiavano, l'ex presidente della Camera Boldrini. Le frasi intercettate fanno pensare «a una non meglio precisata progettualità di eversione dell'ordine democratico». Dicevano: «A ottobre inizieranno gli addestramenti della milizia nazionalsocialista... sforneremo soldati pronti a tutto». E poi: «Vi sta spronando per farvi diventare macchine da guerra... solo allora possiamo andare contro tutto e tutti». Si fa riferimento a un canale aperto di fornitori per acquistare kalashnikov a 150 euro. Uno suggerisce un «debutto» in grande stile con un attentato alla sede Anpi di Milano o di Genova, con una bottiglia incendiaria «da far lanciare a un marocchino», così da depistare le indagini. Nel frasario del gruppo ci sono considerazioni come: «Ammiro Hitler perché li bruciava tutti... sono razzista, fascista e sono felicemente omofobo». O anche: «Guerra agli ebrei... fulcro di ogni problema». Per fare proselitismo, usavano il social russo Vkontakte. I militanti cercavano alleanze internazionali. Per questo, alcuni di loro avevano partecipato, lo scorso 10 agosto a Lisbona, a una «Conferenza nazionalista» cui erano presenti anche francesi, spagnoli e portoghesi.
CORRIERE della SERA - Giovanni Bianconi: "Sognavano un partito nazista: 'Gli ebrei vanno sterminati' "
Giovanni Bianconi
«Ammiro Hitler perché li bruciava tutti... sono razzista, fascista e sono felicemente omofobo», sosteneva uno che intendeva dichiarare «guerra agli ebrei... fulcro di ogni problema». E un altro gli faceva eco: «Solo a parlare dei Giudei mi viene il prurito... vanno sterminati tutti, vanno tutti ammazzati, ’ste bestie bastardi maledetti». Sono esempi del frasario utilizzato da un manipolo di neonazisti che aspiravano a fondare il Partito nazionalsocialista italiano dei lavoratori, del quale avevano già ideato il simbolo: la runa divenuta uno degli emblemi della Germania hitleriana. Diciannove persone indagate e perquisite (tra cui due donne, una delle quali soprannominata miss Hitler) ieri mattina dagli investigatori antiterrorismo della Polizia di prevenzione delle Digos di varie città, coordinate dalla Procura di Caltanissetta che dirige le indagini su scala nazionale: sono accusate di «costituzione e partecipazione ad associazione eversiva e istigazione a delinquere», per via delle conversazioni dirette e telematiche nelle quali davano sfogo a deliranti proclami antisemiti e xenofobi. L’inchiesta è partita dalla Sicilia perché il primo a essere intercettato è un uomo di Enna, che vantava contatti con «camerati» in Italia e all’estero; in particolare, oltrefrontiera, con il partito lusitano Nova Ordem Social e il gruppo Aryan Withe Machine- C18, legato ai filonazisti inglesi di Blood & honour. Dialoghi e appelli da cui non traspaiono progetti concreti di emersione dalla clandestinità, ma dopo due anni di ascolti e letture sempre più inquietanti i magistrati hanno deciso di verificare se nelle abitazioni, nei telefonini e nei computer dei neonazisti (tra i quali due donne, una nel milanese e una in provincia di Padova) si potessero trovare altri indizi. Uno dei perquisiti in provincia di Monza, Maurizio Aschieri, 57 anni, è stato arrestato per il possesso di un fucile a pompa e una carabina, con nutrito munizionamento da guerra. Dalle intercettazioni sono emersi accenni e riferimenti alla disponibilità di armi ed esplosivi, nonché alla possibilità di acquisto di kalashnikov, e anche per questo gli inquirenti hanno scelto di intervenire. Trovando però, a parte il caso di Aschieri, soprattutto materiale propagandistico utile al reclutamento, oltre a un volantino di insulti contro Emanuele Fiano, deputato del Pd e già presidente della Comunità ebraica di Milano. Ma desta inquietudine il coinvolgimento del calabrese Pasquale Nucera, ex ‘ndranghetista pentito ed ex legionario, già referente di Forza nuova nella Liguria di Ponente, che proponeva un’azione incendiaria contro una sede dell’Anpi «da far lanciare da un marocchino per depistare»; il suo interlocutore, invece, si vantava di andare in giro con una cordicella con la quale avrebbe potuto «spezzare una carotide» a qualcuno. Tra i dialoghi intercettati anche le truculente ironie su ciò che gli indagati immaginavano di comunicare al numero telefonico installato per denunciare gli episodi di antisemitismo. «Ho dato quasi fuoco ad un ebreo... per voi va bene?... gli ho marchiato una stella sulla fronte», sproloquiava uno. E ancora: «Devo acquistare un forno, mi consiglia la dimensione?». La donna con cui parlava riesce a immaginare di peggio: «Io sposerei un ebreo solo per torturarlo giorno dopo giorno... gli tagli un dito poi glielo fai ricucire e poi gli tagli l’altro e poi così giorno dopo giorno... Le donne vanno sterilizzate... Non capisco perché Hitler non ci abbia pensato».
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