Riprendiamo da LIBERO di oggi, 19/11/2019, a pag. 8, con il titolo "L'Anpi protesta e l'hotel manda via la rivista di destra", il commento di Gianluca Veneziani.
Gianluca Veneziani difende gli esponenti del cristianesimo più retrivo e reazionario (Meluzzi), il fanatismo rossobruno (Fusaro) e CasaPound, che si presenta da sé. La libertà di opinione è una conquista democratica da tutelare, ma quella di Altaforte, CasaPound, "Il Primato nazionale" eccetera non è opinione, ma un mezzo che porta alla violenza. Proprio per difendere la democrazia è necessario chiarire che non tutto quello che può essere pensato o detto è un'opinione legittima: il fascismo, per esempio, non lo è, con buona pace di Libero.
Ecco l'articolo:
Diego Fusaro, Alessandro Meluzzi
Simone Di Stefano
Il metodo è quello risaputo: in nome dell'antifascismo, negare agli altri la libertà di espressione. Anche le vittime della censura sono note: come già accaduto al Salone del Libro di Torino, a essere boicottata è la casa editrice Altaforte, vicina a CasaPound. Il 28 novembre a Sesto San Giovanni, presso il Grand Hotel Hilton Villa Torretta, avrebbe dovuto svolgersi l'evento La tua scelta sovranista, organizzato da Altaforte per lanciare la campagna abbonamenti del mensile Il primato nazionale. All'evento avrebbero dovuto partecipare lo psichiatra Alessandro Meluzzi, il filosofo Diego Fusaro e il leader di CasaPound Simone Di Stefano. Tuttavia un bombardamento di mail da parte di Anpi e Sentinelli di Milano ha indotto la direzione dell'albergo a revocare la concessione della sala. Nella richiesta di censura si leggeva: «Come può un hotel che fa parte di una catena internazionale sostenere il sovranismo? Siamo sicuri che vorrete prendere le distanze da un'organizzazione che rivendica la propria identità di fascisti del terzo millennio». Alla fine l'albergo ha ceduto, sostenendo di aver «deciso di annullare la disponibilità soltanto per evitare un clima di tensione». Tuttavia l'editore di Altaforte Francesco Polacchi fa sapere che «la conferenza di lancio della campagna abbonamenti si terrà comunque in una nuova location». Né quanto accaduto «ostacola il lavoro de Il Primato Nazionale che nel 2018-19 ha registrato una crescita del 12%». A conferma che più si cerca di mettergli il bavaglio, più il fronte sovranista fa sentire la propria voce. Con buona pace dei censori di professione.
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