Riprendiamo da LIBERO di oggi, 16/11/2019, a pag.12, il redazionale con il titolo "La Segre rifiuta la cittadinanza di Napoli"
Ben fatto, Liliana Segre!
Nessun altro quotidiano riporta oggi il rifiuto di Liliana Segre alla cittadinanza onoraria di Napoli. pur essendo un gesto di rilevante valore politico. Citare Orwell è obbligatorio.
Nei giorni scorsi le polemiche erano state tante. La nomina ad assessore a Cultura e Turismo del Comune di Napoli della giovane Eleonora De Majo, che in passato si era lanciata in giudizi oltremodo oltraggiosi su ebrei e sullo Stato d'Israele - come molti suoi colleghi della sinistra peraltro - arrivando a definire gli israeliani «porci, accecati dall'odio, negazionisti e traditori finanche della vostra stessa tragedia». E la comunità ebraica del capoluogo campano aveva subito espresso «sconcerto e preoccupazione» per la decisione del sindaco De Magistris. D'altro canto, in questo periodo i primi cittadini sedicenti progressisti, e certamente ostili a Salvini e al centrodestra tutto, fanno a gara per offrire cittadinanze onorarie a Liliana Segre, dopo che la proposta lanciata dalla stessa senatrice a vita 89enne e sopravvissuta di Auschwitz di istituire una commissione parlamentare contro il razzismo non è stata votata dallo stesso centrodestra, e dopo che la stessa Segre è stata messa sotto scorta a causa di minacce ricevute in rete. Comunque, uno come De Magistris non poteva certo sottrarsi alla retorica offerta di cittadinanza onoraria alla Segre.
E infatti la proposta è stata recapitata. Addirittura per mano della stessa De Majo, che l'ha motivata rimarcando come la Segre sia stata «vittima di un'intollerabile ondata di insulti antisemiti e minacce di morte provenienti dall'estrema destra, che hanno costretto le autorità a assegnarle una scorta. Mi sembra il modo migliore per rispondere concretamente alle surreali accuse di antisemitismo che mi sono rivolte in queste ore, accogliendo una sopravvissuta all'orrore di Auschwitz, dove era stata deportata poco più che tredicenne, come membro della nostra comunità cittadina».
In ogni caso, ieri è arrivata la risposta della stessa Segre: negativa. Una risposta breve, quella della senatrice, eppure molto significativa. «La cittadinanza onoraria non è un fatto passeggero se si può prestare a strumentalizzazioni»: così comincia il messaggio inviato al Comune di Napoli.
E poi prosegue: «È un riconoscimento profondo, un abbraccio ideale tra la città stessa (in questo caso pluridecorata) e chi la riceve. Mi verrebbe da mutuare una vecchia battuta, ci sono cittadinanze che si contano e cittadinanze che si pesano. Napoli è la prima tra le grandi città che ha dato il via all'insurrezione. La storia prima di tutto, una storia di resistenza». No grazie, niente cittadinanza onoraria Per De Magistris e per Napoli stessa uno schiaffo. Morale e materiale.
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