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Deborah Fait
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Breve storia di Yasser Arafat 12-11-2005
Una Kefiah inamidata a forma dello Stato di Israele, sotto un ceffo orrendo, due occhi da matto fanatico, due labbrone gonfie e rosse e sempre sporche di saliva: Yasser Arafat.



Mi turo il naso e racconto, purtroppo brevemente per ragioni di spazio, Arafat a un anno dalla morte che provvidenzialmente venne a liberare il mondo da uno dei suoi mostri piu' feroci.



Nel 1965 nasce l'OLP, Organizzazione per la liberazione della Palestina, con due soli obiettivi: rovesciare in Giordania il regime di re Hussein e arrivare con tutti i mezzi del terrorismo alla distruzione dello stato di Israele.

Il primo capo dell'OLP fu Ahmed Shukeiri , un violento subito defenestrato da un altro elemento violento ma politicizzato a Mosca, Yasser Arafat, da quel momento ebbe inizio per il Medio Oriente un periodo da incubo, un infernale periodo in cui attentati e morti si susseguirono senza sosta, che non e' ancora finito.

Il grande genio malefico di Arafat si rivelo' alla grande nella capacita' di spostare le simpatie dell'Europa da Israele ai palestinesi con una propaganda battente e attentati sanguinosi dentro e fuori i confini di Israele.

Fino a quando Israele doveva combattere, solo contro i paesi arabi tutti insieme, uniti nel tentativo di distruggerlo, le simpatie europee erano per Israele ma quando la lega Araba, con l'OLP in testa, decise di dare ad Arafat il compito di destabilizzare questa situazione, trasformando, nell'opinione pubblica occidentale, il piccolo Israele in uno stato potente e aggressivo contrapposto a un mondo arabo umiliato per le guerre perse e soprattutto a un popolo palestinese inventato ad hoc, l'obiettivo fu raggiunto.

Da quel momento per Israele non vi fu piu' speranza e ogni tentativo di difesa veniva trasformato in aggressione verso i poveri palestinesi.

Scriveva Abba Eban :" La sostituzione dell'immagine del palestinese a quella dell'arabo ebbe l'effetto di creare confusione in quei settori della pubblica opinione. .....Da un giorno all'altro Israele si era trasformato da Davide in Golia : aveva commesso il nero peccato della sopravvivenza".

Tra il 1967 e il 1973 il terrorismo palestinese colpisce non solo Israele ma si sposta anche in Europa, colpendo soprattutto gli aeroporti e inventando, per la prima volta nella storia, le esplosioni di aerei in volo :

Nel 1968 un aereo israeliano viene attaccato all'aeroporto di Atene, molti morti e feriti.

Nel 1969 un altro sereo israeliano viene attaccato a Zurigo mentre a Gerusalemme esplode una bomba in un supermercato e fa molte vittime.

Nel 1970 esplode in volo un aereo del Swissair mentre volava da Zurigo verso Israele, 38 morti tra i passeggeri e 9 tra i membri dell'equipaggio.

Un aereo della Sabena viene attaccato sempre all'aeroporto Ben Gurion e solo una perfetta operazione lampo israeliana salva i 150 passeggeri.

Sempre all'aeroporto Ben Gurion in Israele, nel 1970, un commando di tre giapponesi arruolati dall'OLP semina morte tra turisti appena arrivati in Israele, 26 morti e 80 feriti.

Nel 1972 , a Monaco, nel corso delle Olimpiadi, undici atleti israeliani furono trucidati dai palestinesi.

L'attentato fu organizzato da un sottoposto di Arafat, Abu Mazen.

Ancora nel 1972 un mangianastri pieno di esplosivo viene consegnato a Roma a due ignare turiste inglesi da terroristi palestinesi con i quali avevano fatto amicizia. Fortunatamente il mangianastri viene bloccato al controllo dell'aeroporto.

Doveva esplodere su un aereo ELAL diretto a Tel Aviv con 148 passeggeri a bordo.

Silenzio delle autorita' italiane. I due terroristi, Ahem Zahid e Ali' Ashen, saranno prosciolti da ogni accusa dal giudice di turno e liberati.

Nel 1973, a Roma, furono trovati 5 palestinesi con una grande quantita' di armi e lanciamissili di fabbricazione sovietica destinati ad abbattere un aereo della EL AL. Anche a questi cinque fu concessa la liberta' e fatti uscire dal paese.

Nel 1973 due terroristi palestinesi, a Vienna, prendono in ostaggio due ebrei sovietici chiedendo, in cambio della loro salvezza, che l'Austria non accolga piu' ebrei fuggitivi provenienti dall'URSS.

Kreiski, il presidente austriaco, ebreo ma filopalestinese, accetta.

Poi ci fu l'Europa a piedi , sempre nel 1973, a causa dell'embargo del petrolio da parte degli arabi per convincere gli europei che Israele non andava mai difeso, ne' capito, ne' aiutato.

Il totale isolamento di Israele era incomiciato.

L'Europa, in ginocchio, privata delle gite domenicali, si schierava totalmente e incondizionatamente contro Israele.

Arafat aveva vinto e da quel momento diventava la mascotte dei governi europei innamorati del suo ceffo, subordinati alle sue prepotenze e ai suoi capricci.

In Israele gli attentati continuano mentre Arafat viene accolto da tutti i capi di stato, viene persino ammesso come osservatore all'ONU mentre a Rabat, in Marocco, l'OLP veniva riconosciuta come rappresentanza legittima dei palestinesi, con Arafat suo capo indiscusso.

Per la prima volta nella storia viene ammessa in un organismo internazionale un'organizzazione che ha nel suo statuto la distruzione di uno Stato membro, Israele, e che rivendica il terrorismo come azione politica.

E andiamo tristemente avanti.

Nel 1974 viene arrestato Monsignor Hilarion Capucci nella cui macchina furono trovate dinamite, mitra, granate e munizioni destinate ai terroristi di Al Fatah, il gruppo personale di Arafat. Il Monsignore viene condannato da un tribunale israeliano a 12 anni di carcere, se ne fa solo tre e poi Paolo VI chiede la sua liberazione che avviene a due condizioni : che Capucci non vada piu' in Medio Oriente e non si occupi piu' di politica.

Condizioni disattese dal Vaticano infatti il Monsignore e' presente a tutte le manifestazioni contro Israele, compresa quella del 2002, a Roma, in cui giovani romani hanno sfilato orgogliosamente vestiti da terroristi suicidi chiedendo la distruzione di Israele.

Capucci era la', in mezzo a loro, sorridente e speranzoso.



Ma torniamo al 1974. La solidarieta' internazionale a Israele e' ormai inesistente.

Persino l'eccidio di Maalot dove vennero freddati a bruciapelo dai palestinesi , in una scuola, 29 ragazzi , non fece commuovere il mondo ormai completamente soggiogato dalla personalita' di Arafat e dalle sue bombe.

Scrive Paul Johnson su New Statesman (1974) " Il fenomeno del terrorismo viene presentato sempre piu' come un fatto normale. L'ONU ha dato il benvenuto alla piu' attiva banda di terroristi e ad Arafat che e' un capomafia....".

"Il terrorismo presentato come un fatto normale", parole tremende che avrebbero dovuto far pensare, che restarono invece criminosamente inascoltate per arrivare a quello che io chiamo il "novembre nero".

Nel 1975, nel mese di novembre, mentre i cieli d'Europa erano scuri del fumo delle bombe palestinesi, ecco che l'Assemblea Generale dell'ONU, con 70 si, 28 no, e 16 astenuti, approvera' una mozione infame che definira' "il sionismo una forma di razzismo e di dicriminazione razziale".

L'indignazionde di Israele per questa aberrante mozione, che verra' cancellata vent'anni dopo tra le proteste dei comunisti e dei paesi arabi, non smuove di un pelo la decisione dell'ONU, ormai schiavetta degli stati membri arabi e islamici e da il via alla piu' schifosa campagna di odio antisemita del secolo, seconda soltanto a quella del periodo nazifascista.

Gli attentati internazionali continuano e nel 1976 , il 27 giugno, un aereo delle linee francesi decolla dall'aeroporto Ben Gurion diretto a Parigi. Ad Atene salgono sull'aereo, che porta 243 passeggeri, quattro feddayin e da quel momento l'aereo e' sotto il comando del FPLP , uno dei gruppi dell'OLP, quello marxista.

Arrivati a Entebbe in Uganda, I palestinesi aiutati da due membri del Baader Meinhof loro complici, dividono i passeggeri tra ebrei e non ebrei, esattamente come facevano i nazisti, e liberano i non ebrei. Restano nelle loro mani 104 passeggeri.

Una fulminea e incredibilmente perfetta operazione di Israele libera gli ostaggi col sacrificio del coraggioso colonnello e eroe di Israele Yonatan Netaniahu e tre ostaggi uccisi. Di una donna ebrea fatta portare in ospedale da Amin, il dittatore cannibale ugandese, non si sarebbe saputo piu' niente.



Le bande palestinesi, cacciate dalla Giordania si erano intanto trasferite in Libano.

Arafat le addestrava rifornendole di armi che custodiva nei bunkers sotterranei di Tiro, Sidone , Beirut, Tripoli. Da li' partivano gli attacchi verso Israele e da li' l'OLP porto' il Libano verso la guerra civile che lo avrebbe distrutto.

Arafat aveva creato in tutto il Libano del sud e a Beirut uno stato palestinese e l'OLP non riconosceva l'autorita' del governo libanese ma solo quella di Arafat.

Quindi, nell'assurdo e criminale silenzio del mondo intero, Mr. Kefiah aveva istituito uno stato bandito e illegale , il suo, dentro uno stato sovrano, il Libano.

Aveva istituito un sistema di tassazione che la popolazione libanese doveva pagare a lui, attraverso i suoi picciotti-feddayin-cassieri, e chi non pagava moriva.

Durante e dopo il conflitto libanese furono scoperti 540 depositi di armi dell'OLP, di cui 140 solo a Beirut. Furono trovati 1320 mezzi corazzati, centinaia di carri armati, 33.300 armi leggere, 13523 armi anticarro, 300 cannoni e 5630 tonnellate di munizioni.

Quando nel 1982 Israele si ritiro' dal Libano incomicio' da parte delle bande palestinesi il massacro delle popolazioni cristiane .

40.000 vittime a opera di Mr. Kefiah che alla fine dovette coraggiosamente fuggire verso Tunisi scortato dalle Marine Militari di Francia e Inghilterra e dall'esercito di Israele per impedire ai libanesi di linciarlo e ridurlo a una orrida polpetta.

Da Tunisi Arafat non demorde e continua a organizzare attentati sia in Israele che in Europa e nel mondo.

Esplodono bombe ad Anversa, a Parigi, a Vienna, a Berlino con decine di morti.

Infine il 9 ottobre del 1982 ecco l'attentato alla sinagoga di Roma, viene ucciso Stefano Tache' di due anni , feriti gravemente 35 ebrei romani.

I terroristi ancora una volta vengoo aiutati a fuggire dalle autorita' italiane dell'epoca.

E' del maggio del 1983 un documento rivelato da un quotidiano fiorentino in cui il brigatista Patrizio Peci confessava che molte delle armi delle BR provenivano dall'OLP.

C'e' da dire che i capi dell'OLP, Arafat in testa, non disdegnavano nemmeno la collaborazione dei terroristi neri italiani.

Tutto faceva brodo per il rais, pur di ammazzare la gente non andava per il sottile, neri , rossi, gli andavano bene tutti.

Sempre stato di bocca buona Arafat, il sangue, per lui, aveva la priorita' anche sull'ideologia.

Ammazzare ebrei, ammazzare amici degli ebrei, ammazzare per evitare che esistessero amici degli ebrei.

Dopo il rapimento Moro, Mario Moretti, uno dei capi delle Brigate Rosse si incontro' a Parigi con membri dell'OLP. I palestinesi fornivano armi e accoglievani i terroristi rossi italiani nei loro campi di addestramento.

Ricordiamo ancora l'Achille Lauro e il povero ebreo americano Leon Klinghofer ammazzato e gettato in mare con la sua carrozzella da invalido.

Ancora una volta gli assassini furono fatti scappare dal governo italiano.

Ancora una volta Arafat aveva vinto.

Potrei continuare a scrivere per mesi sui crimini di Arafat, la sua mano adunca si era allungata fino in Africa e negli Stati Uniti per colpire gli odiati americani, alleati di Israele.

A questo mostro fu conferito il premio Nobel.

Questo mostro fu ricevuto da Capi di Stato e Papi.

Questo mostro fu venerato dall'Europa per 40 lunghi e tragici anni.

Questo mostro e' ancora venerato dai tanti Diliberto e Morgantini esistenti al mondo.

Questo mostro, nel 2000, per non dover accettare la creazione di uno stato palestinese e perdere cosi' il potere che lo inebriava, fece scoppiare una guerra infame che dopo la sua morte mai abbastanza benedetta, si e' attenuata ma non e' ancora finita del tutto.



" Il popolo palestinese combattera' il nemico sionista fino all'ultimo bambino nel ventre della madre" (Yasser Arafat, discorso ad Algeri , 1985)

" Gli israeliani devono ricordare che il loro stato non esistera' per piu' di 70 anni ...e 32 sono gia' passati" (Yasser Arafat in Libano nel 1979)



Arafat e' morto, sia sempre maledetto il suo nome.

Israele invece c'e' e ci sara' sempre, per altri 5657 anni.



Deborah Fait



Note da: Israele, 40 anni di storia, di Fausto Coen , ed Marietti.

Israele e i paesi arabi, Giulia Clementi, Carucci editore

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