IC7 - Il commento di Carlo Benigni
Dal 4 al 9 novembre 2019
Crescono antisemitismo, negazionismo, intolleranza verso le minoranze. Quali le risposte della politica?
Liliana Segre in Senato
E' un dato di fatto: l'antisemitismo cresce in tutta Europa, e anche in Italia. Per mantenere il consenso, a fronte di una disastrosa situazione di un'economia in "decrescita felice", come tutti i regimi autoritari in difficoltà i partiti sovranisti del precedente governo si erano inventati dei nemici esterni, accusandoli di complottare contro l'Italia: le istituzioni europee, gli immigrati, i diversi. Il passo è breve: come la storia ci ricorda, tra i diversi ci sono in primis gli ebrei. In Italia il razzismo è tutt'altro che scomparso, e non sembra scoraggiato dalla Lega; si moltiplicano esplicite manifestazioni di negazionismo. La vergognosa vicenda dell'astensione delle destre (Forza Italia compresa) nel voto sulla commissione proposta da Liliana Segre, la dice lunga sul loro vero sentimento, malgrado le tardive ed imbarazzate attestazioni di stima personale. La necessità di assegnare una scorta alla senatrice scampata da Auschwitz-Birkenau conferma la gravità della situazione, sottolineata dalle sagge parole del Presidente della Repubblica. Matteo Salvini, che tra l'altro si è sempre detto amico di Israele, in tutta la vicenda ha mantenuto un atteggiamento quantomeno equivoco: ha rinviato l'incontro con Liliana Segre, pur dicendo di avere molto da imparare da questa testimone dei valori dell'umanità, ma ha aderito alla manifestazione dei sindaci a sostegno della senatrice, in programma a Milano. Staremo a vedere. Un dato mi pare accertato: la condivisione dei valori della Costituzione e il rispetto dei suoi dettati non fanno parte della cultura politica della Lega e del M5S, che respingono i principi della democrazia rappresentativa e tendono ad introdurre in Italia i modelli di democrazie autoritarie, mutuati dalla Russia e dall'Ungheria. Gli scenari internazionali cambiano alla velocità della luce, con mille variabili che agiscono tra di loro (l'isolazionismo e il protezionismo degli USA di Trump, la Brexit, la questione Turchia-Siria-curdi, l'espansione dell'influenza della Russia e della Cina in altri continenti, i riposizionamenti nell'ambito della sfida sciti-sunniti, la corsa dell'Iran all'armamento nucleare, la recessione dell'economia europea). Sembra rafforzata, rispetto agli sbandamenti del governo precedente, la volontà di mantenere come scelta prioritaria la collocazione di sempre dell'Italia nel quadro dell'Occidente e dell'Unione Europea, da riformare dall'interno. Alle parole seguiranno i fatti? Un'annotazione importante: mentre l'Occidente, con imperdonabile viltà, ha tradito il popolo curdo, Israele si è schierato al suo fianco.
L'antisemitismo del M5S. Intanto il M5S continua a far parte del governo, non più con la Lega ma insieme a partiti sino a ieri ritenuti incompatibili e alternativi (il PD, Leu, Italia Viva) e conferma la stessa linea di prima, spesso imponendola ad un PD accondiscendente alla rinuncia a sue posizioni di sempre, ad esempio in tema di riduzione del numero dei parlamentari e della questione Ilva. Il problema è che il M5S è intrinsecamente e dichiaratamente antisemita. Il vero ministro degli Esteri è Manlio Di Stefano, fautore del BDS e con precedenti accertati di contatti "border line" con terroristi palestinesi. Beppe Grillo, la cui moglie è iraniana, si è più volte espresso contro la finanza ebraica, vista come regista occulta delle crisi di un'economia globalizzata. E' parlamentare del M5S Elio Lannutti, che in funzione antisemita ha ripreso i Protocolli dei saggi di Sion. E non è un caso che Alessandro Di Battista abbia scelto l'Iran come luogo di ispirazione per il suo prossimo libro. Tutto torna.
Ma quale sarà la politica del nuovo governo, sul Medio Oriente ed Israele? L'UDAI lo ha chiesto al ministro degli Esteri. L'UDAI ha chiesto al ministro degli Esteri di far conoscere gli orientamenti del nuovo governo rispetto agli scenari del Medio Oriente ed in particolare di Israele. In occasione del congresso nazionale tenuto a Roma il 22 e 23 settembre, l'UDAI- Unione di Associazioni pro Israele, ha indirizzato una lettera al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, allo scopo di conoscere gli orientamenti e le strategie del nuovo governo rispetto agli scenari del Medio Oriente ed in particolare di Israele. La lettera non esprimeva giudizi di valore, pur essendo l'UDAI consapevole di come la pensi il M5S, ma chiedeva di sapere. La risposta non è ad oggi pervenuta. Il testo della lettera è sul sito
www.udai.eu (cliccare "comunicazioni").
Il contributo di idee dell'UDAI all'Assemblea generale dell'EAI- European Alliance for Israel Si è svolta a Praga, dal 24 al 26 ottobre, l'Assemblea generale annuale dell'EAI- European Alliance for Israel, alla quale aderiscono le associazioni di amicizia con Israele di 25 Paesi di tutta Europa. Come sempre è stata un'occasione di scambio di esperienze e di idee. Unica presenza italiana quella dell'UDAI, rappresentata da chi scrive, confermato nel board dell'EAI (con l'Italia ne fanno parte Francia, Germania, Norvegia, Romania e Svizzera). E' stata accolta la nostra proposta di monitorare i programmi in onda da EuroTv, che per l'Italia fa riferimento alla RAI. EuroTv, nell'edizione del nostro Paese, è faziosamente e pregiudizialmente contro Israele. Ogni associazione nazionale disporrà i controlli; appena disponibile il quadro complessivo l'EAI valuterà come attivarsi per modificare la situazione. Hanno destato interesse le iniziative dell'UDAI rivolte al target dei giovani:
- corsi di istruzione sulla storia, le istituzioni, l'economia di Israele
- summer schools in Israele per gli studenti superiori in collaborazione con Università ebraiche di prestigio).
L'EAI comprende un gruppo di parlamentari di diversi Paesi, che renderanno continuativi e strutturati i rapporti con la Knesset. E' allo studio la costituzione di una rete di sindaci, allo scopo di stabilire rapporti continuativi e strutturati con le amministrazioni locali di Israele. L'EAI ha invitato le Associazioni nazionali ad impegnarsi affinché i rispettivi Parlamenti adottino la definizione di antisemitismo formulata dall'IHRA.
Il sito EAI:
www.europeanallianceforisrael. org
Carlo Benigni
presidente nazionale UDAI (Unione di Associazioni pro Israele)