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La Stampa Rassegna Stampa
10.11.2019 Iran sfida Usa: il regime canaglia sempre più minaccioso
Cronaca di Francesco Semprini

Testata: La Stampa
Data: 10 novembre 2019
Pagina: 11
Autore: Francesco Semprini
Titolo: «L'Iran minaccia 'pronti a uscire dal trattato sul nucleare'»
Rirendiamo dalla STAMPA di oggi, 10/11/2019, a pag.11, con il titolo "L'Iran minaccia 'pronti a uscire dal trattato sul nucleare'", l'analisi di Francesco Semprini.


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In attesa che Trump sostituisca la carota con il bastone, il regime criminale degli ayatollah procede sempre più spedito nel possesso dell'arma nucleare. La UE sta a guardare, anzi peggio, sin da quando era alleata con Obama, continua a guardare a Teheran con nostalgia dei tempi in cui flirtava con Federica Mogherini. E i nostri 'esperti' vorrebbero Israele nella UE !


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Francesco Semprini

Ecco l'articolo:

Botta e risposta sul nucleare tra Stati Uniti e Iran nel giorno in cui le autorità della Repubblica islamica ammettono che potrebbe essere detenuto nelle prigioni di Stato Robert Levinson, l'ex agente dell'Fbi scomparso nel marzo 2007 ma la cui presenza nel Paese è sempre stata negata da Teheran. Sul dossier atomico è Mike Pompeo, ad alzare la voce definendo «scandalosa e ingiustificata intimidazione» l'incidente che ha coinvolto un ispettore dell'Agenzia internazionale dell'energia in Iran (Aiea), a cui è stato impedito di lasciare il Paese la scorsa settimana. Alle accuse americane l'Iran replica dapprima affermando che la via per mantenere l'accordo sul nucleare del 2015 è ancora aperta. «Abbiamo cominciato i colloqui dal primo giorno e non abbiamo detto di no ai negoziati», avverte Mohammad Javad Zarif, al suo arrivo venerdì in Turchia per la riunione dell'Organizzazione di cooperazione economica. Toni assai meno concilianti sono quelli a cui è ricorso l'ambasciatore della Repubblica islamica a Londra, Hamid Baeidinejad. Secondo cui l'Iran potrebbe porre fine alla sua adesione al Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp) in risposta al fallimento dell'Ue nell'adempiere agli impegni assunti nei confronti del Paese nell'ambito dell'accordo del 2015. Ancora più minaccioso è stato il portavoce dell'agenzia atomica di Teheran, Behrouz Kamalvandi in conferenza al sito di Fordo, secondo cui i tecnici iraniani sono in grado di arricchire l'uranio fino al 60% ma agirà in base alle esigenze del Paese. Intanto sembra accendersi un speranza nel caso di Robert Levinson, 58 anni, l'ex agente dell'Fbi scomparso ne] marzo 2007. L'Iran ha ammesso per la prima volta di avere un caso ancora aperto presso la sua Corte Rivoluzionaria su Levinson, l'ex agente dell'Fbi, in missione in Iran per conto della Cia, sparito nel 2007. La notizia giunge a qualche giorno dalla nuove offerta fatta dall'amministrazione Trump per il suo ritrovamento: 20 milionidi dollari per chi sia in possesso di informazioni. Levinson scomparve mentre sitrovava sull'isola iraniana di Kishil9 marzo 2007. Per anni, gli Usa dissero che l'uomo - un agente Fbi che si era distinto in operazioni contro la mafia italiana e russa - stava lavorando per un'azienda privata. Nel dicembre 2013, la Ap rivelò che Levinson stava in realtà lavorando per analisti della Cia in una missione non autorizzata.

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