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Il 1. marzo del lontano 1993 usci' nelle parrocchie italiane un giornalino per ragazzi dal titolo " Piemme", sottotitolo: " il piccolo missionario", edito dai Padri Comboniani di Verona. Un bel giornalino pieno di illustrazioni, storielle a fumetti sui popoli sfortunati in cui i Padri Comboniani andavano e vanno a prestare la loro opera missionaria. Quel giornalino, in primissima pagina portava un titolo molto coinvolgente "Cose dell'altro mondo. 396 ragioni per protestare". Le 396 ragioni per cui i Comboniani invitavano a protestare erano, guarda un po' che stranezza, i 396 terroristi, feroci assassini di hamas, che Israele aveva rilasciato dalle prigioni in cui scontavano i loro delitti e aveva immediatamente espulso dal Paese, in accordo col Libano. Appena passato il coinfine israeliano la polizia libanese, per creare un caso internazionale da usare ancora una volta contro lo stato ebraico, blocco' i terroristi che rimasero confinati nella valle della Bekaa. Naturalmente ancora una volta il cinismo della propaganda araba vinse e tutto il mondo, mica solo i comboniani, si rivolto' contro Israele. Fu un vero e proprio linciaggio mediatico. " E' disumano, scrivevano scandalizzati i Comboniani , quegli uomini hanno il diritto di ritornare nelle loro case e riabbracciare i loro parenti! Sono accusati di essere terroristi ma dove sono le prove?" L'ineffabile autore continua col cuore in mano "quella gente e' stata scacciata fuori dal territorio israeliano prima di tutto perche' e' palestinese." E poi grida ancora disperato: " In mezzo a loro ci sono malati, feriti. Due sono ciechi e uno e' sordomuto. me lo spiegate come fanno ad essere terroristi?" E come glielo spieghiamo? bisognerebbe chiederlo alle vittime israeliane uccise dai 396 "martiri" che, all'improvviso, una volta scoppiato il caso e vista la reazione internazionale , diventarono tutti normali, gli storpi camminarono e i ciechi riacquistarono la vista e alla chetichella, non si sa come, scomparvero dalle montagne . Probabailmente il miracolo accadde grazie alle messe che i comboniani fecero celebrare in tutte le chiese italiane per salvare i poveri palestinesi dalla ferocia di Israele. Ricordo il sentimento di profonda rabbia e impotenza alla notizia delle messe, rabbia di vedere degli assassini santificati perche' avevano ammazzato degli ebrei. La mia lettera di protesta fu feroce ma la risposta di Fratel Gianni Albanese fu molto pacata e fraterna, piena di : ....pace fra i popoli..... ma lei e' sicura che tutti fossero terroristi..... a noi non risulta (perche' glielo andavano a dire a loro quello che erano) .....lei ha una visione parziale dei fatti....e concludeva prendendomi per il culo bonariamente "le auguro maggior impegno a favore della liberta' e rispetto dei diritti di tutti i popoli, non solo di uno". Naturalmente nemmeno una parole per le vittime delle "396 ragioni per protestare" e nemmeno un accenno di risposta alla mia accusa di fare il lavaggio del cervello a giovani menti che , grazie ai comboniani e alla loro propaganda , erano pronte ad essere riempite di odio e pregiudizio. Il lupo perde il pelo ma non il vizio ed eccoti che a distanza di 12 anni i comboniani tornano a insinuare, a mettere nella mente dei loro lettori, che spero siano molto pochi, il tarlo del dubbio. Questi eroi delle missioni e campioni della propaganda religiosa antiisraeliana scrivono, anzi scrive (perche' lo fa nientepopodimenoche il direttore di Misna), che gli israeliani, ahi ahi ahi, sono coinvolti nell'attentato dell'11 settembre. E perche'? Beh, loro hanno tra le mani prove inconfutabili, grandissimi 007 i padri comboniani, ecco cosa scrive il direttore il 9 settembre 2005, alle ore 5.55: " Alcuni uomini di presunta nazionalita' israeliana (erano due ragazzi, due studenti ) erano stati fermati a bordo di un pulmino attrezzato di "insoliti congegni"(stavano lavorando senza permesso di soggiorno per una ditta) mentre, a quanto pare, festeggiavano con una bottiglia di champagne (questa e' grandiosa, forse avevano delle birre o acqua minerale o succo di frutta visto che erano studenti squattrinati e poi... festeggiavano! !), interrogati dalla polizia locale, continua il Fratello, e rimasti per qualche tempo in custodia, erano stati traferiti a Washington (Nell'Ambasciata di Israele) e se ne erano poi perse le tracce (addirittura!!), ne' si era mai saputo cosa stessero facendo quel giorno in quel luogo..." ( enorme dilemma che non toglie il sonno al Direttore di Misna che non ha problemi invece con i veri terroristi, quelli arabi, mai nominati nell'articolo) Allora, riepiloghiamo, le tracce dei due ragazzi non si sono perse proprio per niente perche' dall'Ambasciata di Israele furono rimandati in patria. La TV israeliana li ha intervistati subito, non appena arrivati in aeroporto dove li aspettavano mamma e papa', erano bravi ragazzi, gli era scaduto il permesso di soggiorno e avevano infranto la legge lavorando comunque. Per questo motivo furono rimpatriati. Essendo naturalmente estranei ai fatti nessuno ne ha piu' parlato ma ecco che arriva Pietro Mariano Benni a soffiare, a distanza di 4 anni, altro veleno contro Israele, altro odio, altre menzogne nascoste dal paravento ( o paraculo) del dubbio. Fratello Benni sa che la calunnia e' un venticello che ha il potere di entrare nel cervello della gente e la usa con mestria. Ebrei che avvelenano i pozzi, ebrei che usano il sangue dei bambini cristiani per impastare le azzime, ebrei che fanno crollare le Twin Towers. All'epoca delle insinuazioni sui pozzi e sul sangue per le azzime gli ebrei venivano bruciati, impalati, sgozzati, scacciati, derubati, costretti a convertirsi. Oggi, in epoca moderna, cosa si aspettano i comboniani che succeda al popolo ebraico grazie alle loro calunnie? Perche', a distanza di 4 anni, Fratello Benni ha tirato fuori un'altra volta la menzogna diffusa dall'Egitto e raccolta con orgasmo antisemita dalla sinistra mondiale per poi dissolversi nel nulla, anzi nel fumo delle Torri implose? Le accuse false e assassine che nei millenni si lanciavano contro un popolo sempre perseguitato e in fuga, oggi si rivolgono alla Patria di quel popolo. Mi sorge un dubbio, chissa' se i padri comboniani hanno invitato i fedeli a pregare per l'evacuazione dalle loro case degli 8500 ebrei israeliani ! Erano famiglie sa, fratello Benni, erano bambini cui veniva sgretolato il loro mondo, erano vecchietti, alcuni sopravvissuti dallo sterminio nazista che si vedevano ancora costretti a lasciare il territorio epurato da ebrei per i nazisti di Palestina. Avete pregato per loro Fratello Benni? Io sono certa di no e spero tanto di no. Le vostre preghiere senza pieta' , Fratello Benni, non vanno bene per loro, li offenderebbero ancor di piu' delle sue insinuazioni che trasudano livore e odio. Deborah Fait |
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