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Sono passati cinque anni dall'inizio della guerra che ha colpito Israele il 29 settembre del 2000. Una guerra fatta di ondate quotidiane di terrorismo scatenato da quel mostro tanto amato e venerato dalle sinistre del mondo occidentale: Yasser Arafat. In cinque anni abbiamo subito 26.259 attentati, abbiamo avuto 1.060 morti ammazzati, per lo piu' civili fatti esplodere negli autobus e nei bar o nei supermercati e 6.089 feriti che stanno ancora soffrendo negli ospedali e nelle loro case e che non riavranno mai piu' indietro la loro vita. Sopravvivere a un attentato significa passare il resto della vita su una sedia a rotelle o essere sfigurati dal fuoco e dai chiodi che gli assassini mescolano ai candelotti. Significa comunque restare per sempre colpiti nell'anima e non riuscire piu' a pensare ad altro che alla paura e al passato perche' il futuro non esiste piu', bruciato dal fuoco della bomba umana. Questo periodo infernale e' stato il risultato delle generose offerte di pace fatte da Ehud Barak, sotto pressione di Clinton che voleva beccarsi il Premio Nobel colla svendita di Israele...."se l'hanno dato ad Arafat che vuole distruggerlo figurarsi se non lo daranno a me che voglio solo venderlo" , avra' pensato. Purtroppo il suo amico gli ha rotto le uova nel paniere e ha fatto scoppiare la guerra. La paura di essere defenestrato, la pace non vuole mostri ma persone di buona volonta' e in grado di fare politica, ha spinto Arafat, acclamato dal popolo, a fare l'ennesimo tentativo di annientare Israele e prendersi tutto, sicuro che i fratelli arabi lo avrebbero seguito in questa impresa. E cosi' ancora una volta il fu-rais se la prese in saccoccia perche' i fratelli arabi, piu' furbi di lui, rimasero ai margini del conflitto limitandosi a finanziarlo, come, del resto, a sua vergogna, faceva l'Europa. Abbiamo passato questi cinque anni non solo con l'incubo del terrorismo ma con il peso spesso insopportabile della rabbia e dell'odio del mondo intero sempre esaltato dai palestinesi, imbrogliato dai palestinesi, schiavetto tremolante dei palestinesi. Abbiamo passato cinque anni piegati dalla frustrazione che viene dall'ingiustizia , pieni di rabbia dovuta all'impotenza di far capire a chi non voleva sentir ragione, la nostra sofferenza, la nostra paura e la loro ferocia. Abbiamo passato cinque anni isolati da un mondo che ci incolpava di tutto, anche di volerci difendere. Poi il mostro e' morto e tutti abbiamo sperato. Scomparso Arafat, pensavamo, speravamo, i palestinesi vorranno un po' di pace, lui aveva rovinato anche le loro vite, li aveva fatti vivere nella miseria morale e materiale, li aveva resi assassini e belve assetate di sangue, li aveva privati di tutto , dalla dignita' al lavoro, alla vita stessa come esseri umani. Purtroppo pero' il marcio era penetrato in profondita' e la nostra speranza ha avuto vita breve, brevissima, un batter di ciglia e via. Finita. Morto Arafat, i palestinesi hanno cambiato tattica, meno attentati di assassini suicidi, anche grazie alla barriera che non li fa passare, e piu' bombardamenti sulle citta' israeliane, kibbuz e villaggi israeliani del Neghev, una pioggia quotidiana di bombe. E adesso? Adesso, dopo l'evacuazione degli ebrei dalla striscia di Gaza eccoli sempre piu' scatenati , bruciano, distruggono, vivono nell'anarchia totale, bevono violenza e ferocia e ce le risputano addosso. Hamas va alla grande, in una giornata 46 missili su Sderot e altri centri abitati israeliani, i bambini costretti nei rifugi giorno e notte. Continuano a marciare nelle loro manifestazioni spaventose, migliaia di forsennati urlanti, Allahu Akhbar, sparatorie a pioggia e dichiarazioni di morte a Israele. Tanto assetati di sangue che si ammazzano anche fra loro. Allahu Akhbar! Infine rapiscono un israeliano, cittadino di Gerusalemme, chiamato "colono" dalle capre del giornalismo italiano, tradito da un collega palestinese, un amico dicono. Mai fidarsi di questi amici, mai! Lo hanno catturato e bendato di verde , nel colore si differenziano da Al Queda che usa l'arancione, nella ferocia sono uguali, fratelli di sangue, il sangue degli altri, fratelli di odio, odio per gli altri. Catturato , bendato, sgozzato e il corpo gettato in un dirupo. Quanto gli piace sgozzare la gente a queste belve! E i comunisti in Italia hanno scritto preoccupati: " chissa' cosa fara' adesso Israele ai nostri amichetti" E Abu Mazen che fa? Ve lo ricordate? Non si sente parlare molto di lui ma dovrebbe pur esistere da qualche parte. Ehhh Abu Mazen che fa! Piagnucola e chiede alla comunita' internazionale di costringere Israele a cessare la violenza. Cioe' a dire, loro bombardano e noi non dobbiamo sognarci di rispondere. Capitoooo? Loro attaccano e alla reazione di Israele si mettono a urlare aio mamma, fateli smettere, vogliamo ricominciare a dialogare, aio mamma eurabia, aiutaci! La cosa comica e' che l'Europa li appoggia in questa primitiva e infantile convinzione che loro possono fare i dispetti e che Israele non puo' e non deve prenderli a calcioni negli stinchi per farli smettere. Non c'e' niente da fare, i palestinesi continuano a fare i palestinesi, passano gli anni, passano i decenni e loro fanno i palestinesi, ammazzano , ammazzano e ammazzano. Null'altro sanno fare dal momento in cui hanno deciso, quarant'anni fa, che lavorare stanca. Vediamo cosa sta succedendo invece in Europa o Eurabia che dir si voglia, tanto sempre quella e'. Cosa ci hanno detto appena usciti dalla Striscia? " Bene , adesso andate avanti, ai confini del 67, magari anche del 48, perche' no, anzi di piu' , fate uno stato binazionale cosi' sparite prima". Qualcuno lo ha dichiarato persino all'ONU un paio di giorni fa: solo uno stato binazionale s'ha da fare! Insaziabili! I nipotini di Hitler non hanno cambiato idea e vogliono regalare Israele ai nipotini di Arafat. Scandalosi! Le universita' inglesi chiedono ancora di boicottare le universita' israeliane, immenso danno per la scienza e per la ricerca ma la cosa non li tocca, l'odio soprattutto. Gli interessano i gesti di pace di Israele? manco per niente, che gliene frega, Israele e' comunque da boicottare perche' esiste. Semplice. Non si stancano mai questi inglesi, offrono il the' ai terroristi islamici e vogliono mettere in galera i generali israeliani. La Spagna invece ha appena chiesto a Israele di cessare la costruzione della barriera. Sempre la' sono, nessuna fantasia, sempre le stesse cantilene, sempre le stesse cose di mesi fa, di anni fa, non si stancano mai di dire scempiaggini. Ma c'e' di piu', cari miei! Non ci si annoia mai! Adesso abbiamo anche Peace Mom, la nuova icona dei pacifisti antitutto, cosa c'e' di meglio di una mamma, bianca e bionda, che, come un'invasata, urla non solo contro Bush ma anche contro Israele, secondo lei responsabili dell'11 settembre e della guerra in Iraq. Chi puo' osare criticare una mamma affranta dal dolore per il figlio, volontario in guerra, ucciso in battaglia. Grande pensata dei pacifisti che se la portano in giro, che se la coccolano, che le insegnano cosa dire e lei , obbediente, parla del suo odio contro il suo Paese, contro il suo Presidente e naturalmente, chi poteva dubitarlo, contro Israele. Non e' dato sapere se sia consapevole di diffamare la memoria del figlio, comunque costei e' un'arma potente tra le mani di gente cinica e pericolosa. Israele, come il prezzemolo, sempre in mezzo, sempre chiamato in causa da sedicenti pacifisti razzisti e guerrafondai. Passano gli anni, passano i decenni, immutabile resta l'odio, lo stesso odio che sta sotto la cenere dei campi della morte, laggiu' in Europa. Lo stesso odio che ha trasformato l'Europa in Eurabia. Deborah Fait |
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