Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 01/11/2019, a pag.19, con il titolo "Hezbollah prova con un missile ad abbattere drone israeliano" la cronaca di Giordano Stabile
Hezbollah attento, Netanyahu non chiacchiera
Giordano Stabile
L’Iran è una minaccia «sempre più sfacciata» e Israele «non porgerà l’altra guancia». Benjamin Netanyahu torna ad attaccare il principale avversario dello Stato ebraico, in una regione infiammata dalle rivolte in Libano e Iraq, e dove il ritiro americano dalla Siria rischia di offrire nuove opportunità ai Pasdaran. L’allarme lanciato dal premier israeliano arriva nel giorno che ha visto l’Hezbollah libanese, stretto alleato della Repubblica islamica, cercare di abbattere un drone israeliano con missile anti-aereo, una novità anche sulla frontiera arroventata con il Libano. L’arsenale delle milizie sciite continua a crescere e a migliorare, come ha dimostrato il raid condotto dagli Houthi yemeniti sulle principali installazioni petrolifere saudite, lo scorso 14 settembre. E in questo scenario che Netanyahu ha spiegato come «la sfacciataggine dell’Iran aumenta perché non trova risposta, ma Israele non porgerà l’altra guancia, non esiterà ad assestare un colpo pesante a chiunque provi a danneggiarsi». Il riferimento è alla reazione molto contenuta degli Stati Uniti dopo l’abbattimento di un loro drone sullo Stretto di Hormuz e dopo il blitz contro gli impianti dell’Aramco. La regione mediorientale, ha continuato, «è turbolenta, burrascosa, le minacce vengono da ogni angolo, Siria, Yemen, Gaza, Libano e dallo stesso Iran», che lavora “senza sosta” per armarsi sempre di più. Lo stato dall’allerta è stato confermato dal comandante dell’Aviazione Amikam Norkin: la difesa aerea, ha precisato, è “in allerta” e le forze armate sono convinte che Teheran tenterà un colpo come quello messo a segno in territorio saudita, con missili cruise che hanno bucato le difese anti-aeree. L’attenzione è concentrata sull’arsenale missilistico delle milizie, Hezbollah prima di tutte. Israele è impegnato in una campagna di Intelligence e raid con droni per impedire che il Partito di Dio si doti di missili ad alta precisione, con materiale proveniente dall’Iran. Quest’anno ha spostato il contrasto all’interno del Libano, per scoprire dove sono le fabbriche di combustile solido e di sistemi di puntamento. In questo contesto si spiega il tentativo di Hezbollah, ieri pomeriggio, di abbattere un drone di sorveglianza nel Sud del Libano, vicino alla cittadina di Nabatiyeh. L’aereo senza pilota non è stato colpito e le forze armate israeliane hanno confermato che «un missile anti-aereo è stato lanciato sopra il territorio libanese verso un nostro velivolo». La milizia sciita libanese dispone di decine di migliaia di razzi e missili terra-terra. Ma il suo arsenale anti-aereo era finora considerato limitato. E in questo senso quello che è successo ieri è un nuovo campanello di allarme.
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